Una storia che lascia attoniti, risalente a qualche tempo fa, quella del caso di Lavinia Woodward, una ragazza inglese oggi di 24 anni. Fece scalpore la sentenza del giudice al processo che la vedeva incriminata per aver colpito alla gamba l’allora suo fidanzato con un coltello per tagliare il pane durante una lite, fidanzato che aveva conosciuto sul sito per single Tinder. Il giudice le comminò dieci mesi, ma aggiungendo la sospensione della pena con una sentenza che lasciò interdetta mezza Inghilterra, per non dire la vittima e i suoi parenti. La ragazzina frequentava i corsi di medicina all’università di Oxford e il suo curriculum studi era impeccabile, una studentessa coi fiocchi. Tanto era bastato al giudice per decidere di sospendere la pena: non può andare in carcere, sentenziò, perché “troppo intelligente”, la pena avrebbe rischiato di rovinare le sue possibilità di diventare un chirurgo in gamba. Ora, se è vero che il carcere è un ambiente da cui spesso si esce fuori peggio di come si era entrati, non cambia il fatto che se a ogni persona “intelligente” dovesse essere risparmiato, in galera andrebbero solo gli stupidi e gli ignoranti. Come d’altronde succedeva un tempo.



LA SVOLTA INATTESA

Una sentenza a dir poco razzista, ma così è stato. Il buon giudice dovrà però adesso farsi qualche domanda davanti al fatto che Lavinia gli studi li ha interrotti lo stesso: troppo innamorata della sua nuova fiamma, un 21enne di origine russa, Philip Kagalovsky, miliardario, il cui padre tra i tanti amici ha personaggi come Roman Abramovich. I due stanno insieme dallo scorso mese di febbraio, testimoniato dalle foto che la stessa ragazza ha postato su Instagram e hanno anche dato vita a una azienda di produzione di biglietti di auguri. Molto romantico. E tutta quella intelligenza di cui parlava il giudice dove è andata a finire? Sprecata, si direbbe, come avrebbe potuto succedere in carcere. Ma la giustizia di Sua Maestà ha comunque dimostrato il suo pugno di ferro: una richiesta da parte della Woodward di ricorrere in appello affinché la sentenza di dieci mesi venisse cancellata è stata respinta. La giustizia non fa sconti, siamo inglesi.

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