Catania e Trapani si sono fermate ieri per i funerali di Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico, i due vigili del fuoco morti nell’esplosione di un palazzo del 20 marzo scorso. Grande commozione e partecipazione dei cittadini: il feretro di Ambiamonte è stato accompagnato fino alla Basilica Cattedrale in piazza Duomo, a Catania. La salma, a bordo di un mezzo del corpo, ha attraversato buona parte della città, uscendo dalla sede centrale del Comando Provinciale. «È una dimostrazione di affetto per i nostri colleghi e per tutti noi, una vicinanza che ci dà forza in questo momento difficile», il commento dei vigili del fuoco, come riportato da Fanpage. Intanto anche Trapani si è fermata per i funerali di Grammatico. «Oggi è un giorno triste non solo per noi ma per l’Italia intera che piange due figli che sono morti. Mi piace pensare che Giorgio e Dario Ambiamonte siano qui con noi. Grazie Giorgio, grazie Dario», le parole commosse di un collega che ha preso la parola nel corso della celebrazione.



ESPLOSIONE CATANIA, FUNERALI DEI DUE VIGILI DEL FUOCO MORTI

I vigili del fuoco morti nell’esplosione della palazzina a Catania non avevano copertura Inail. E le tv, comprese quelle di Stato, hanno dimenticato di ricordarli. Polemica in Sicilia per lo scarso risalto nazionale che ha avuto la notizia delle esequie di Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico, i due pompieri rimasti uccisi il 20 marzo scorso. L’unico a ricordarli a livello nazionale è stato il ministro dell’Interno Marco Minniti. «Ma perché la tv di Stato è rimasta muta? Non li celebra e non li ricorda? Forse pure lei, la tivù, è la vittima di una informazione “bianca”, incolore? Non facevano abbastanza notizia i due vigili catanesi?», il duro intervento di Costantino Saporito, coordinatore nazionale dell’Unione sindacale di base (Usb) dei vigili, come riportato da Tiscali. Polemiche, come vi dicevamo, anche per la mancata assicurazione Inail. «Siamo gli unici lavoratori senza copertura Inail – ha svelato Saporito – Da sempre stiamo chiedendo di goderne, ma i governi hanno altro da fare e un diritto sacrosanto resta negato».



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