Una infezione virale provocata da un pneumococco. Si trovano normalmente nelle mucose respiratorie ma in condizioni particolari possono trasformarsi in microorganismi commensali a malattie mortali scatenando entità variabili: polmonite innanzitutto, ma anche ascessi cerebrali, meningite e peritonite. E’ quello che è successo a una donna di 34 anni madre di due bambini a Bari. Dopo essersi sentita male, lo scorso 27 marzo è stata ricoverata al Policlinico del capoluogo pugliese. Date le sue condizioni si era pensato di intervenire con un delicato intervento di chirurgia cerebrale, ma visti gli esami i medici hanno capito che non c’era più niente da fare. Il batterio si era diffuso dalle vie respiratorie attaccando altri organi vitali dando vita a un processo infettivo irreversibile.
LA SCOPERTA LETALE
Infine la scoperta più dolorosa: dopo essere sopravvissuta a un incidente in giovane età con la propria bici, le era stata asportata la milza, ma non era stata vaccinata come si dovrebbe fare in casi gravi come questo per proteggere l’organismo da infezioni virali e batteriche: senza un elemento importante come la milza si diventa facilmente vittime di contagi esterno. Purtroppo la vaccinazione anti-pneumococcica non è obbligatoria in Italia, fosse stata vaccinata la donna non sarebbe morta dicono i medici. Come si sa nel nostro paese infuria da tempo la battaglia fra no vax e governo che cerca di imporre le vaccinazioni obbligatorie, oggi sono solo 10 quelli che la legge reputa tali, obbligatorie per l’ammissione nelle scuole. Il vaccino anti-pneumococcico non è tra quelli obbligatori, ma tra quelli la cui somministrazione è volontaria, insieme agli anti-meningococcici e l’anti-rotavirus.