La domanda, piuttosto che sapere chi è l’autore dell’hackeraggio, dovrebbe essere: cosa ci faceva un video sessuale con il docente stesso protagonista, nel computer di un professore universitario. E’ successo a Torino dove si sta indagando sull’hacker, sospettando, come già successo altre volte in passato, che uno studente si sia intromesso nella rete web universitaria per conoscere voti e valutazioni, e-mail, anche per ritoccare qualche esame. Non sarebbe la prima volta. Il fatto è che il misterioso personaggio ha trovato anche un video hot e immediatamente lo ha condiviso sulle chat di altri studenti e colleghi professori, e continua a essere condiviso. La polizia postale sta indagando, sotto accusa è principalmente la rete web dell’università e il suo sistema di difesa della privacy, evidentemente molto scarso.



LE IMMAGINI NELLA NEWSLETTER DELL’ATENEO

L’hacker per diffondere il video ha creato una newsletter o forse ne ha usata una già esistente per condividere il video. Oltre all’hackeraggio vero e proprio, a cui comunque si dovrebbe risalire tramite tracce digitali di accesso, si pensa anche che il docente avesse dato, con fiducia eccessiva, la sua password a qualcuno. In università dopo il fatto si respira aria pesante: diversi studenti hanno accusato il professore per quel video arrivando anche a minacciarlo. Lui si dichiara dispiaciuto, ma forse doveva pensarci due volte prima di caricare un video del genere sul computer universitario. Evidentemente c’è ancora gente che pensa di usare la rete senza paura di inserire dati così sensibili, pensando nessuno possa mai arrivare a scoprirli. Ma come si diceva già ai primi tempi di internet, quando si pensava che la privacy fosse totale, mandare anche una e-mail è come  spedire una cartolina: chiunque può leggerla, non solo quelli di  Cambridge Analytica. 

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