Come preannunciato, anche la Sindaca di Roma Virginia Raggi è presente all’imponente Via Crucis organizzata al Colosseo, con la prima cittadina che ha incontrato anche brevemente il Santo Padre. L’organizzazione e le misure di sicurezza disposte dal Campidoglio per l’evento sono state imponenti, con aree chiuse al traffico sin dalle ore 13 nelle zone adiacenti al Colosseo, e controlli che sono stati capillari per tutti coloro che hanno avuto accesso all’area dei Fori Imperiali. Tutto questo per un evento che quest’anno il Papa ha voluto ampliare organizzando i giovani nelle meditazioni come nessun altro aveva mai fatto in precedenza. Una grande partecipazione di pubblico per la Via Crucis, con la Sindaca che ha voluto essere presente personalmente.  (agg. di Fabio Belli)



PROGRAMMA CONFERMATO

«Guarda il Cristo Crocifisso, in Lui germoglia la speranza che dura per la vita eterna»: il tweet lanciato da Papa Francesco a pochi minuti dall’inizio della Via Crucis al Colosseo rappresenta la “lettura” profonda del giorno di riflessione e preghiera per la Morte e Passione del Cristo Gesù. Il mistero del dolore e nello stesso tempo “la cifra” della speranza nella Pasqua di Risurrezione: il paradosso di Gesù ha squarciato il tempo e sorprende ancora oggi a 2mila anni di distanza. A meno di un’ora dalla Via Crucis, tutto è pronto attorno al Colosseo per ospitare le 14 stazioni con Papa Francesco, scritte quest’anno da un gruppo di giovani cattolici dei licei romani; la città e la zona sono letteralmente blindati dopo l’aumento dell’allerta terrorismo negli ultimi giorni prima della Pasqua. Come ricorda il Messaggero, nove i varchi di controllo con metal detector, tanti gli agenti in borghese che si sono mescolati tra i gruppi di pellegrini e i fedeli: nonostante questo, il programma della Via Crucis non è stato modificato e verrà seguito nel dettaglio come riportiamo qui sotto. Nella giornata di Venerdì Santo è stato il Segretario della Cei, Monsignor Galantino, ha sottolineare l’eccezionalità di questo luogo simbolo della morte e del martirio di tanti cristiani negli anni bui delle persecuzioni sotto l’impero romano. «Molte volte, ammirando il Colosseo, ho ripensato alla morte di uomini e donne trascinati lì dentro per divertimento di alcuni e la ferocia di altri; eppure è importante ricreare un legame, virtuoso e di testimonianza, tra i cristiani della prima ora, uccisi in quel luogo e quelli che ancora oggi vengono uccisi in diverse parti del mondo per aver accolto seriamente nella loro vita Gesù ed il suo Vangelo». 



IL PAPA PREGA A TERRA PER LA PASSIONE DI CRISTO

Come da tradizione, nella celebrazione della Passione del Signore in San Pietro a Roma non è il Pontefice a guidare l’omelia centrale bensì ogni anno un sacerdote diverso nominato e indicato da Francesco nel tentativo di cogliere sempre il tema più attuale e significativo nel paragonare la realtà attuale al tempo di Cristo. Per questo Venerdì Santo 2018 è stato scelto Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia, che ha incentrato l’intera sua riflessione sul ruolo dei giovani (protagonisti del Sinodo nel prossimo autunno) nella Chiesa del Secondo Millennio. «Il mondo che non dobbiamo amare e al quale non dobbiamo conformarci non è, lo sappiamo, il mondo creato e amato da Dio, non sono gli uomini del mondo ai quali, anzi, dobbiamo andare sempre incontro, specialmente ai poveri, agli ultimi»; come anche ricordato nei giorni da Francesco, il predicatore cappuccino insiste sull’andare contro corrente come invito decisivo ai giovani cristiani. Citando anche i versi di Eliot, Cantalamessa rilancia commentando le ore della Passione di Gesù «In un mondo di fuggitivi, la persona che prende la direzione opposta sembrerà un disertore. Cari giovani cristiani, l’invito è chiaro, siate di quelli che prendono la direzione opposta! Abbiate il coraggio di andare contro corrente! La direzione opposta, per noi, non è un luogo, è una persona, è Gesù nostro amico e redentore». Intanto il Pontefice, anche qui come da tradizione, ha pregato prostrato completamente a terra con i paramenti rossi e il capo rivolto al Crocifisso sull’altare centrale della Cattedra di San Pietro; è l’ultimo momento chiave prima della Via Crucis di questa sera al Colosseo, inizio a partire dalle ore 21.15.



CHI PORTA LA CROCE QUESTA SERA

In una stazione della Via Crucis di questa sera al Colosseo ci sarà anche una bambina disabile che porterà la Croce a simbolo del Golgotha: lo ha affermato l’Unitalsi in una nota a poche ore dalla Via della Croce che questa sera i romani potranno seguire assieme al Pontefice. «In una delle stazioni, la croce sarà portata proprio da una bimba disabile assistita da tre volontari dell’Unitalsi», spiegano i volontari dediti specialmente a malati e disabili. In un’altra stazione della Via Crucis ci saranno a sostenere la croce di Cristo un’intera famiglia siriana giunta a Roma mercoledì sera; Riad Sargi è il direttore esecutivo di Caritas Siria e per una delle 14 stazioni della Via Crucis porterà la Croce insieme a sua moglie, Roubah Farah, e ai loro figli, la più grande, Leila, e i più piccolini, di 7/8 anni, Elias e Michael,  spiega Vatican Insider. Racconteranno la testimonianza cruda e drammatica della loro terra, attraversata dalla croce della guerra ma seguendo sempre la speranza nel cuore data dalla vittoria sulla morte del Figlio di Dio morto e risorto dalla Croce. ««La Siria è piccola, ma la nostra è una guerra sporca, tra le più sporche. Una guerra globale sulla nostra terra, dove non eravamo abituati a distinguerci tra diversi credenti, ma ora idee distruttive sono penetrate e distruggono la nostra società come intere città, come Aleppo e Homs, intere fabbriche, quindi il tessuto economico», raccontano ai colleghi di Vatican Insider i Sargi. 

LE STAZIONI PREPARATE DAI GIOVANI

Nel 2012 Papa Benedetto XVI presiedendo il rito nel Colosseo, trovò un modo molto acuto per spiegare il significato recondito della Via Crucis e di questo Venerdì Santo, secondo giorno del Triduo Pasquale verso il cammino di Resurrezione di Gesù. «Una via che sembrava senza uscita e che invece ha cambiato la vita e la storia dell’uomo»: un cammino verso il Calvario che ogni anno rivive nella celebrazione della Morte in Croce e Resurrezione di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo. Un cammino senza speranza, apparente, ma che paradossalmente si ritrova ad essere l’anticamera della Liberazione. «La Chiesa celebra, con intima adesione spirituale, la memoria della morte in croce del Figlio di Dio, e nella sua croce vede l’albero della vita, fecondo di una nuova speranza», spiegava ancora il Papa Emerito Joseph Ratzinger, oggi quasi 91enne e pochi giorni fa salutato e ringraziato da Papa Francesco per la sua ancora straordinaria testimonianza di fede e preghiera per l’intera Chiesa Cattolica. Come da tradizione, questa sera in ogni Diocesi nel mondo si celebra la Via della Croce con le 14 stazioni che ricordano il Calvario di Gesù verso il Golgotha.

A Roma, Papa Francesco tornerà anche quest’anno al Colosseo per la Via Crucis con le meditazioni preparate quest’anno da un gruppo di giovani liceali del liceo Classico Alberelli di Roma: Bergoglio ha chiesto ai ragazzi dai 16 ai 18 anni – coordinati da Andrea Monda, docente di religione e giornalista – di raccontare le proprie meditazioni, richieste e preghiere di fronte alla viva memoria della Passione di Gesù. «Condizionata dalla folla – confida Greta Sandri, 18enne romana – penso che anch’io lo avrei condannato, per poi pentirmene. Non avrei forse trovato la forza di vedere subito la verità». L’insegnante che ha curato l’intero progetto e ha presentato le meditazioni direttamente a Papa Francesco, ha spiegato a Vatican News: «Sono soli in un mondo che li bombarda di messaggi e immagini e hanno bisogno di adulti credibili, che sappiano ascoltarli ma permettano anche a loro di esprimersi».

VIA CRUCIS, LA PREGHIERA DI PAPA FRANCESCO

Duemiladiciotto anni dopo, l’umanità ancora si interroga del Mistero e del Paradosso che porta il Figlio di Dio a soffrire come l’ultimo dei peccatori e a caricarsi sulla propria Croce, fisica e sanguinante, i mali del mondo e degli uomini. Un’attesa di liberazione che tocca in questo Venerdì Santo il punto massimo di dolore e sofferenza davanti all’ineffabilità della realtà che quasi priva l’uomo del Cristo sceso in terra per salvarlo. E invece dopo tre giorni nel Sepolcro, quella risposta straordinaria contro il Diavolo e il Peccato, con la vittoria tramite la Resurrezione dell’anima e del corpo, a promessa eterna per ogni uomo e donna che con libertà decide di aderire alla proposta di vita di Gesù. Papa Francesco questa sera alle ore 21,15 dal Colosseo presiederà le 14 stazioni del cammino verso il Golgota che il Cristo compì nello scherno, nell’insulto e nelle torture perpetrate dalla gente e dai romani che lo volevano deridere come il finto Re dei Giudei. 

Come sempre, sarà possibile seguire il tutto tramite la diretta streaming video sul canale YouTube ufficiale di Vatican News a partire dalle ore 21.15. Come ogni anno, al termine della Via Crucis, verrà letta la Preghiera che il Santo Padre avrà scritto e composto in occasione della Santa Pasqua e Passione di Gesù: per il 2017 il testo integrale lo trovate qui, mentre il passaggio centrale fu ancorato al termine «Misericordia», tanto caro a Papa Bergoglio. «Tanta vergogna Signore ma il nostro cuore è nostalgioso anche della speranza fiduciosa che tu non ci tratti secondo i nostri meriti ma unicamente secondo l’abbondanza della tua Misericordia; che i nostri tradimenti non fanno venir meno l’immensità del tuo amore; che il tuo cuore, materno e paterno, non ci dimentica per la durezza delle nostre viscere; […] O Cristo, ti chiediamo di insegnarci a non vergognarci mai della tua Croce, a non strumentalizzarla ma di onorarla e di adorarla, perché con essa Tu ci hai manifestato la mostruosità dei nostri peccati, la grandezza del tuo amore, l’ingiustizia dei nostri giudizi e la potenza della tua misericordia».