Nei manifesti mortuari vengono usate frasi di routine dalle pompe funebri, ma una ha fatto scalpore perché usata per quello di Luigi Capasso, il carabiniere autore di una strage qualche giorno fa a Cisterna di Latina. «È venuto a mancare all’affetto dei suoi cari», recita il manifesto funebre dell’uomo che ha distrutto la sua famiglia sparando alla moglie e uccidendo le due figlie prima di togliersi lui stesso la vita. Quel «è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari» suona, come riportato dal Corriere della Sera, a dir poco beffardo. Capasso ha dei parenti sicuramente distrutti da quanto accaduto, ma d’altra parte non c’è niente di più caro di una moglie e dei propri figli… Beffardo è anche l’assegno da cinquemila euro per la sua amante. Uno per lei, tre per padre, madre e fratello, due per sorella e cognato. Nessun riferimento invece a soldi lasciati per il funerale delle bambine. Alla moglie invece ha lasciato solo un biglietto con poche parole: «Non dovevi farlo», riferito alla separazione chiesta dalla donna. (agg. di Silvana Palazzo)



LUIGI CAPASSO, ASSEGNO PER L’AMANTE

A meno di una settimana dalla strage che si è consumata a Cisterna di Latina, dove l’appuntato dei carabinieri, Luigi Capasso, ha tentato di uccidere la moglie Antonietta Gargiuolo per poi scaricare la sua rabbia anche sulle figlie Alessia e Martina di 13 e 7 anni, prima di togliersi la vita. Non solo violenze, nella relazione con la moglie ma anche tradimenti. Come riporta Il Fatto Quotidiano, citando il Corriere, l’uomo prima di mettere in atto il suo scellerato piano aveva preventivato tutto al punto da lasciare anche un assegno da cinquemila euro alla sua amante. Anche questo sarebbe uno dei tanti elementi che confermerebbero la premeditazione di Capasso. Tra gli altri elementi, anche tre buste destinate al padre, alla madre e al fratello e vari assegni destinati a loro ma anche alla sorella ed al cognato. Nessun riferimento, a differenza di quanto detto negli ultimi giorni, rispetto ai soldi che il carabiniere avrebbe lasciato per i funerali delle due bambine. Ultimo affronto è toccato proprio alla moglie, destinataria di un bigliettino ritrovato sul letto. Poche parole, sufficienti a far comprendere l’odio provato dall’assassino nei confronti della ex moglie, rea di aver deciso di separarsi: “Non dovevi farlo”.



LUIGI CAPASSO E LA “VERGOGNA” PER LA SEPARAZIONE

Nei confronti dell’atteggiamento avuto dalla moglie Antonietta nei suoi riguardi, Luigi Capasso aveva fatto intendere di provare vergogna. “Proprio a me che sono carabiniere…che vergogna. Lei non doveva fare così”, queste le parole che avrebbe pronunciato nelle lunghe ore di negoziazione con i militari lo scorso mercoledì mattina, quando ormai aveva già ucciso le sue due bambine. Poi, parlando proprio delle figlie aveva aggiunto, in un vortice di follia e delirio: “Mi sono avvicinato solo per salutarle a scuola ed ha chiamato la polizia che mi ha identificato…che vergogna!”. E quando i negoziatori lo incitavano affinché facesse sentire le voci delle due bambine, lui ignorava le richieste, conscio della strage che aveva già compiuto, prima di concluderla con il suo suicidio. La voce della figlia maggiore era stata trasmessa lo scorso venerdì nel corso della trasmissione Pomeriggio 5, in riferimento ad una telefonata choc tra padre e figlia nella quale l’uomo ribadiva come non le avrebbe mai potuto fare del male. “E’ una telefonata agghiacciante. Dimostra l’ossessione ed è l’esposizione perfetta dei fatti che hanno portato alla separazione: botte, maltrattamenti fino all’umiliazione di essere picchiata in strada davanti ai colleghi”, ha commentato l’avvocato Maria Belli, difensore della moglie, la quale ha criticato la scelta della trasmissione di mandare in onda l’audio. “La cronaca deve fermarsi davanti all’umanità”, ha asserito.

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