Il mondo dell’archeologia perde uno dei suoi più grandi rappresentati: Enzo Lippolis, direttore del Dipartimento di Scienze dell’antichità dell’università La Sapienza di Roma, è deceduto improvvisamente, mentre si trovava in metropolitana. Era appena stato ospite del programma di Massimo Gramellini su Rai 3 ‘Le parole della settimana’ durante il quale il famoso luminare aveva parlato dell’eccellente risultato ottenuto da La Sapienza, prima al mondo per gli studi classici. L’agenzia mondiale di ranking universitari Quacquarelli-Symonds ha infatti posizionato l’università della capitale davanti ad atenei blasonati del calibro di Cambridge, Oxford e Harvard. L’annuncio della sua morte è arrivato proprio da una nota dell’ateneo: “Enzo Lippolis, direttore del Dipartimento di Scienze dell’antichità, presidente del Collegio dei direttori di Dipartimento, illustre archeologo, è venuto a mancare improvvisamente ieri sera. La scomparsa del professor Lippolis rappresenta una grave perdita per gli studi archeologici e antichistici. La comunità universitaria della Sapienza esprime profondo cordoglio, ricordando l’impegno del docente, la statura dello studioso e le doti umane dell’amico e collega”.
ENZO LIPPOLIS È MORTO: IL RICORDO DEL RETTORE
L’archeologo Enzo Lippolis è morto all’età di 63 anni, stroncato da un malore mentre rientrava dalla registrazione del programma di Rai 3 ‘Le parole della settimana’. Il luminare aveva dato il suo contributo agli studi su Pompei, come conferma il direttore generale Massimo Osanna: “È una grande perdita per il mondo dell’archeologia e per tutta la cultura italiana: la sua scomparsa ci addolora profondamente”. Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, rende omaggio su Twitter a Lippolis scrivendo: “Archeologo colto, studioso di grande qualità del mondo classico, impegnato prima nelle soprintendenze in Puglia e in Emilia Romagna e poi alla Sapienza di Roma”. Di grande stima anche le parole del rettore Eugenio Gaudio: “Univa l’intensa attività di docente a quella di archeologo che lo aveva visto responsabile di numerose campagne di scavo in Italia e all’estero, a quella di fine studioso, con oltre 200 pubblicazioni a sua firma. Da questo impegno sempre di alto profilo si è venuto costituendo il patrimonio culturale e di esperienza umana e operativa che il professor Lippolis ci ha lasciato in eredità e per il quale mi sento di esprimere a nome mio e dell’intera della comunità universitaria della Sapienza un senso di profonda riconoscenza”.