Santa Coletta, la storia
Santa Coletta, nata come Nicoletta Boilet (in onore di San Nicola di Bari), nacque a Corbie nel 1381 e la sua vita fu dedicata interamente alla preghiera. La giovane Nicolette nacque in una famiglia modesta, il padre era carpentiere. Nella sua famiglia l’educazione ed il riconoscimento per ogni bene ricevuto erano pilastri sacri che non dovevano venire a mancare e proprio queste piccole ma rigide regole impostate da parte dei genitori fece accrescere in Nicolette la voglia di dedicare interamente la sua vita alla preghiera. La giovane, infatti, decise di diventare suora e dopo un periodo come Beghina, divenne monaca benedettina, per poi rivestire il ruolo di Clarissa Urbanista. Disgustata dal rilassamento della disciplina, Santa Coletta decise di parlare direttamente col Papa, ovvero Benedetto XIII. Il papa le conferì l’abito di Santa Chiara e il velo, nominandola badessa perpetua di tutti i monasteri riformati che fosse riuscita a fondare.
I nuovi monasteri
Noncurante di tutti gli ostacoli, riuscì a riportare molti monasteri alla originale severità delle regole dell’ordine e fondò inoltre 17 nuovi monasteri: Auxonne (1412), Poligny (1417), Seurre (1423) e altri quindici monasteri, sponsorizzati da diversi nobili locali da Margherita di Borgogna, duchessa di Baviera ad Amedeo di Savoia. Frequente era la sua meditazione sulla Passione: “Infiammate il vostro cuore della benedetta passione del nostro benedetto Signore!”, scriveva a fra Pietro di Reims. Santa Coleta si ammalò e trovò riposo presso il suo ultimo monastero fondato, ovvero quello di Gand, dove perderà poi la sua vita attorno al 1447. Venne proclamata beata il 23 gennaio 1740 da papa Clemente XII e canonizzata da papa Pio VII il 24 maggio 1807.