Il cambiamento di sesso, quando una persona ritiene che il proprio corpo non corrisponda alla sessualità che sente internamente, è una problematica che negli ultimi anni è andata vistosamente crescendo. Fino agli eccessi di minori “obbligati” dai genitori o qualche medico a cambiare sesso solo perché, come tutti gli adolescenti, sono confusi al proposito. La Confraternita dei sacerdoti inglesi a cui aderiscono circa 500 preti, ha recentemente stilato un documento al proposito, come riporta il sito Aleteia. In tale documento si legge come sempre più preti si trovano davanti a questa problematica e come essa sia un caso lampante in cui la Chiesa non ha ancora preso una posizione chiara, anche perché, sottolineano, si tratta di una problematica sorta in modo vistoso solo da pochi anni. Al proposito, scrivono, c’è molta confusione perché “appena si suggerisce a una persona di non cambiare sesso si viene accusati immediatamente di odio e bigottismo”.
Ma nonostante le accuse, non temono di dire che la problematica transgender “non si affronta rifiutando il proprio corpo o correggendolo dal punto di vista medico, ma affrontando i fattori emotivi e sociali che portano a tale dissociazione”. “Se è vero che si possono verificare difetti corporei anche riguardo gli organi sessuali, si devono riconoscere e come tali venir legittimamente corretti. Questo è diverso dalla “ideologia di genere” che afferma che le nostre anime, o le nostre facoltà psicologiche e spirituali possono essere in contrasto con il sesso che ci distingue o il genere, in modo far funzionare il nostro corpo in modo sano”. Le scuole cattoliche inoltre, si legge ancora, abbisognano di linee guide precise perché già sottoposte alla pressione di assecondarsi alle nozioni secolari al proposito. Il documento avverte infine che cambiare sesso può portare in seguito a pentirsi di averlo fatto e che i minori in particolare vengono spinti a trattamenti irreversibili in un momento molto vulnerabile della loro vita, mentre invece dovrebbe essere dato loro il tempo dell’attesa, della riflessione: “La vera felicità che rimane nel tempo è accettare il modo in cui Dio ci ha fatti”.