Il nome di Federica Mogherini, Alto rappresentante della Unione Europea per gli affari esteri nelle ultime ore è salito agli onori della cronaca per una vicenda che non la coinvolge direttamente ma che vede invece implicata la nipote Gaia. Perché ci sarebbe anche lei tra le 21 persone arrestate oggi a Roma nell’ambito di un blitz eseguito all’alba in seguito ad una indagine che ha portato a far luce sullo spaccio di cocaina. Gli ambienti coinvolti apparterrebbero tutti alla Roma bene, dal quartiere Parioli ai principali locali notturni del centro, come il Jackie O e il Notorius. Dopo un’indagine avviata nel 2016, dunque, i carabinieri di piazzale Clodio hanno finalmente affidato alla giustizia i presunti responsabili del giro di spaccio di droga – purissima, al 97% – tra i quali spicca il nome di Gaia Mogherini, figlia del fratellastro di Federica Mogherini. A darne notizia è Il Secolo d’Italia fornendo qualche dato in più sulla ragazza, 28 anni, già arrestata nell’ottobre di due anni fa per una vicenda dai contorni molto simili. Le accuse a suo carico, in questo nuovo caso, sono di cessione e acquisto di sostanza stupefacente. La giovane sarebbe ai domiciliari.
SPACCIO DI COCAINA NELLA ROMA BENE: L’INCHIESTA
L’inchiesta sullo spaccio di droga nella Roma bene affidata al procuratore aggiunto Michele Prestipino e che ha portato oggi all’arresto di 21 persone, ha permesso, seguendo i luoghi in cui avveniva lo spaccio, di arrivare direttamente ai fornitori nei quartieri periferici di La Rustica, Alessandrino, Casilino e Montespaccato in cui i pusher si rifornivano. Il gip Roberto Saulino, nell’ordinanza di arresto ha commentato: “In merito alla Mogherini coadiuva Roberto Nicoletti (compagno della donna e finito in carcere) ma non sembra possedere autonomia gestionale, svolgendo mansioni ‘serventi’ l’attività principale organizzata dal compagno”. Le altre 20 persone finite in manetta sono tutte accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’illecita commercializzazione di cocaina, detenzione, spaccio, estorsione, minacce, porto clandestino e ricettazione di armi da sparo. In cinque sono stati arrestati in flagranza di reato. Nel corso delle indagini sono stati eseguiti anche i sequestri di armi e droga.