Fa ancora discutere il massacro dei poveri coniugi di Cison, con gli elementi in mano agli investigatori che hanno non bastano per poter esprimere una prima formale accusa contro qualche indiziato: al momento sono al vaglio degli inquirenti i vari dettagli che riguardavano la vita privata di Loris Nicolasi, amato da tanti in paese ma con forse qualche piccolo screzino familiare sul quale si pensa possa nascondersi il vero movente dell’assurdo e criminale delitto. Un secondo spunto/pista riguarderebbe invece un tentativo di rapina, ma con un distinguo emerso oggi sulle pagine del Gazzettino: « L’ipotesi al vaglio è che a guidare la mano del killer possa non essere stato un tentativo di rapina finito in tragedia ma che l’assassino sia in effetti entrato in azione con l’intenzione di uccidere». La figlia Katiuscia e il fratello primogenito che vive in Germania, Eddi, sono i due più sentiti negli ultimi giorni per provare a spiegare i vari dettagli della vita di Loris e Annamaria; «la Procura punta ora la lente di ingrandimento sui conti correnti della coppia, per verificare anche se negli ultimi periodi ci siano stati movimenti sospetti, in entrata o in uscita», riporta il collega Denis Barea, sempre sul Gazzettino. (agg. di Niccolò Magnani)



AUTO BRUCIATA: LEGATA AL MASSACRO DEI CONIUGI?

Il programma Pomeriggio 5 torna a parlare di Loris Nicolasi e Anna Maria Niola, i due anziani coniugi letteralmente massacrati e rinvenuti cadaveri nel giardino della loro abitazione a Cison di Valmarino, in provincia di Treviso. La trasmissione sarebbe entrata in possesso di alcune informazioni molto importanti che potrebbero fare chiarezza sul responsabile (o i responsabili) del duplice omicidio che si è consumato nei giorni scorsi e che resta ancora avvolto nel mistero. Un’auto bruciata, infatti, potrebbe avere una connessione importante con il massacro dei due coniugi e proprio nel corso del programma scopriremo il legame tra la vettura andata in fiamme e l’uccisione di Loris e Anna Maria. Intanto, come spiega Il Gazzettino, appare sempre più evidente che l’assassino della coppia di anziani sia da ricercare non troppo lontano dal luogo del delitto. “Nessuno verrebbe fin quassù senza un motivo, è di sicuro uno del paese”, è l’ipotesi più accreditata paventata dai residenti della zona. E così nelle ultime ore continuano a rincorrersi le voci di presunte segnalazioni relative a presenze sospette nelle ore precedenti al duplice omicidio, tali da far scattare una sorta di psicosi.



SPUNTA L’IPOTESI DELLO SBANDATO

Tra i sospetti, c’è anche quello relativo alla sparizione misteriosa di un clochard, del quale non si hanno più tracce dallo scorso primo marzo. Si tratterebbe di un uomo sulla trentina con problemi di tossicodipendenza e che in passato avrebbe trovato rifugio proprio tra i casolari della zona. Lo scorso 28 febbraio, casualità, l’uomo avrebbe avuto un battibecco proprio con una delle vittime, Anna Maria. La stessa, confidandosi con una parente aveva detto di non sentirsi più al sicuro, tanto da confessare una frase choc: “Prima o poi mi faranno a pezzi”. Gli inquirenti, ad ogni modo, se da una parte avrebbero abbandonato al momento la pista dell’omicidio per rapina, dall’altra non hanno fatto lo stesso con l’ipotesi dello sbandato, magari proprio in preda ai sintomi tipici dell’astinenza di tossicodipendenza. E questo spiegherebbe anche l’inaudita ferocia con la quale si sarebbe scagliato sui due anziani, massacrandoli in modo violento. Ad oggi, però, non ci sarebbero ancora riscontri effettivi circa tale sospetto, dunque le indagini procedono spedite, anche in assenza di telecamere che avrebbero potuto giocare un ruolo molto importante in tal senso.

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