Si chiamava Erik Capponcelli il piccolo bimbo di appena 9 anni, colto da un malore fatale che lo ha strappato ai suoi genitori, alla sorellina ed alla vita. È morto così, senza un motivo ancora chiaro un piccolo di Masi San Giacomo, in provincia di Ferrara, dopo quattro giorni di agonia in un letto nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale Sant’Anna. Ad ucciderlo, secondo le prime notizie, sarebbe stato un arresto cardiaco. “È successo tutto davanti a me… Lì, proprio davanti a me…”, il padre di Erik, Stefano Capponcelli, proprio non riesce a darsi pace per quella tragedia assurda e che ha portato per sempre via il figlio. Al quotidiano Il Resto del Carlino l’uomo si è limitato a commentare: “Non sappiamo ancora cosa sia successo, ce lo dirà l’autopsia”. Dallo scorso martedì, qualcosa in Erik sembrava non andare più come avrebbe dovuto, il suo cuore ha iniziato a fare le bizze, fino a tradirlo. Dopo essere entrato in doccia, con il padre fuori, a pochi centimetri, il piccolo si sarebbe accasciato a terra, gli occhi all’insù. Prontamente sono stati allertati i soccorsi, giunti con un’ambulanza, ed in pochi istanti Erik si trovava già in ospedale in codice rosso, il più grave. Durante il tragitto da Ferrara a Cona, il bimbo non avrebbe mai più ripreso conoscenza, fino allo scorso sabato, quando purtroppo ha smesso di vivere. Ora, sarà l’autopsia a stabilire con certezza cosa abbia ucciso Erik.



ERIK, MORTO A 9 ANNI SOTTO LA DOCCIA: LE PAROLE DEL PARROCO

Non solo la sua famiglia ma anche gli amici continuano a non darsi pace. “Non ha mai avuto problemi in passato”, ha commentato un amico dei genitori. Il dolore per la morte prematura del piccolo di 9 anni è stato espresso anche dal parroco di Masi San Giacomo, don Edwin Garcia Castillo, che ha ricordato come proprio il prossimo mese, ad aprile, Erik avrebbe fatto la prima Comunione insieme alla sorellina, con la quale c’erano pochi mesi di differenza. Un legame fortissimo reso possibile anche da questa piccola distanza a livello anagrafico. Amato da tutti, Erik viene descritto oggi al parroco come un bambino “molto sveglio, simpaticissimo” e che “si era inserito molto bene”. L’intera famiglia Capponcelli, alla quale il prete ha riservato le sue preghiere, viene definita come molto affiatata. Nelle scorse settimane la famiglia – padre responsabile dell’ufficio servizi della Coopservice, madre addetta alla portineria del Sant’Anna – si era trasferita a Ferrara. Erik solo un mese fa era stato colto da un po’ di febbre, tipica della stagione e si era trascinato un po’ di tosse, ma nulla che potesse far pensare a conseguenze così terribili. Tutto, fino al crollo dello scorso martedì che ha portato all’assurda morte dopo 4 giorni di agonia e speranza. Nel primo pomeriggio di oggi, presso la chiesa di Masi San Giovanni, si è compiuto l’ultimo drammatico saluto al piccolo dai capelli color oro, sempre allegro e sorridente.

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