La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dai funzionari di polizia che furono condannati in via definitiva per i fatti della Diaz, relativi al G8 del 2001. I poliziotti, che erano stati assolti in primo grado, sono stati condannati in appello e in Cassazione per falso e calunnia. Potrebbe aprirsi ora la strada per la revisione del processo. La Cedu ora dovrà valutare nel merito la questione. «In caso di accoglimento con sentenza definitiva dei ricorsi da parte della Cedu si aprirebbe la possibilità di una ricorso per revisione da parte degli imputati condannati per far ripartire il processo dalla stessa fase in cui si è verificata la violazione», ha spiegato Maurizio Mascia, avvocato di Nando Dominici. In questo caso il processo Diaz, a 17 anni da quei fatti, potrebbe ripartire dal processo di appello. «La Cassazione aveva già affrontato la questione e  aveva stabilito che non vi era alcuna necessità di risentire le testimonianze perché non c’era stata una valutazione di attendibilità o inattendibilità dei testimoni sentiti in primo grado e non in secondo. Quella della Cedu è solo un vaglio preliminare, vedremo come andrà», ha spiegato l’avvocato Emanuele Tambuscio, difensore di alcune parte civili. (agg. di Silvana Palazzo)



G8 GENOVA, CEDU AMMETTE RICORSI DEI POLIZIOTTI DELLA DIAZ

G8 Genova, revisione del processo per i poliziotti della Diaz: questo ha sancito la Corte Europa per i diritti dell’uomo. Come sottolinea Repubblica, per i funzionari coinvolti nei fatti della Diaz non sarebbe stata garantita una difesa processuale adeguata secondo l’organo europeo. Ora, dunque, i giuddici dovranno tornare a fondo sui fatti di quel 2001, entrando nel merito e prendendo una nuova decisione. Sono stati ammessi i ricorsi delle forze dell’ordine contro la condanna per farlo e calunnia stabilita a Genova in appello e confermata in Cassazione. Coinvolti l’attuale vicedirettore della Dia Gilberto Caldarozzi, Fabio Ciccimarra, Carlo Di Sarro, Filippo Ferri, Salvatore Gava, Franceco Gratteri, Giovanni Luperi, Massimo Mazzoni, Spartaco Mortola, Nando Dominici. A tal proposito, è arrivata la prima replica dell’avvocato Emanuele Tambuscio, difensore di alcune parti civili: “La Cassazione aveva già affrontato la questione e aveva stabilito che non vi era alcuna necessità di risentire le testimonianze perché non c’era stata una valutazione di attendibilità o inattendibilità dei testimoni sentiti in primo grado e non in secondo. Quella della Cedu è solo un vaglio preliminare, vedremo come andrà”, riporta Repubblica.

“LA MACELLERIA” DELLA DIAZ

I poliziotti condannati per i fatti della Diaz relativi al G8 del 2001 erano stati asolti in primo grado, per poi essere condannati in appello e in Cassazione per falso e calunnia, come vi abbiamo riportato, e in questo nuovo ricorso lamentano violazioni del diritto alla difesa. Un ricorso considerato ammissibile dalla Corte Europea, con la Cedu che ora valuterà il caso. E la ‘macelleria’ della Diaz ha lasciato il segno nel G8 più celebre, in negativo, di sempre. La sera del 21 luglio 2001, nel quartiere Albaro di Genova, hanno fatto irruzione nella scuola Diaz (centro del coordinamento del Genoa Social Forum) i Reparti mobili della Polizia di Stato con il supporto operativo di alcuni battaglioni dei Carabinieri. Un’irruzione in cui furono fermati novantatre attivisti, di cui sesantuno portati in ospedale. Tre di questi ultimi in prognosi riservata, un altro in coma. Per quella vicenda finirono sotto accusa 125 poliziotti, compresi capisquadra e dirigenti: il vicequestore Michelangelo Fournier definì la vicenda ‘macelleria’ messicana.

Leggi anche