Francesca Bussa De’Buxis vive tutta la sua esistenza a Roma, dove è nata nel 1384. Sin da giovane accompagnava la madre in visita alle chiese, compresa la Chiesa di S.Maria Nova dove Francesca incontrò il suo primo padre spirituale, padre Antonello di Monte Savello che, nonostante avesse notato un’aurea di santità nella giovane, le consigliò di accettare il matrimonio per lei programmato dal padre. Così Francesca sposò il nobile Lorenzo De’Ponziani ma le difficoltà con la nuova famiglia e la vocazione accantonata la portarono in un pericoloso stato di anoressia. Solo una visione in sogno di S.Alessio, che le manifestava il volere di Dio affinché lei vivesse per glorificare il suo nome, la spinse a reagire. Accettò dunque la sua vita da sposa e a sedici anni partorì il suo primo figlio. Ciò però non le impedì di dedicarsi, con la cognata Vannazza, agli ammalati e agli indigenti: la donna approfittò delle chiavi affidategli dal suocero per svuotare immediatamente le cantine, i granai e le dispense di famiglia a favore dei poveri. Per miracolo però questi ambienti il giorno dopo ritornarono pieni di ogni bene ed il suocero, seppur inizialmente infastidito, le restituì le chiavi inizialmente tolte. Francesca continuò la sua opera caritatevole per le vie di Roma ed in particolare a Trastevere, vestita di semplici abiti, e molte donne seguirono il suo esempio e tutte cominciarono a coltivare un campo per distribuirne i frutti ai bisognosi. Mai la donna si risparmiò nel chiedere la questua fuori dalle chiese per i poveri, ignorando le derisioni degli altri nobili. Sono ancora oggi note le confessione che Francesca fece al suo confessore in S.Maria in Trastevere riguardanti le sue estasi, le sue lotte col maligno e le sue visioni del purgatorio e dell’inferno. Dal 1409 molte tragedie colpirono Francesca: il marito rimase paralizzato in seguito alla battaglia contro Ladislao di Durazzo e successivamente la sua casa fu saccheggiata e il figlio Battista preso in ostaggio. Come se non bastasse la peste uccise i figli Agnese ed Evangelista che poi gli apparve in sogno con accanto un misterioso angelo che da allora accompagnerà sempre la donna. Nel 1425 Francesca fondò l’ordine religioso, oggi noto come Oblate di S.Francesca Romana, e con esso il monastero a Tor de’Specchi (ancora oggi esistente) dove si trasferì definitivamente solo alla morte del marito nel 1436. Tornò a Palazzo Ponziani solo per assistere il figlio malato e proprio in tale occasione spirò il 9 marzo del 1440. Francesca fu sepolta sotto l’altare della Chiesa di S.Maria Nova.
FESTE E CELEBRAZIONI
Spinea è un borgo parte della città metropolitana di Venezia, la cui Chiesa di S.Vito e Modesto è il fulcro: all’interno, oltre ad opere cinquecentesche del Belliniano, è custodito un organo realizzato nel 1773 da Gaetano Callido fondendo metalli in modo da ottenere un suono straordinario. Proprio accanto all’edificio religioso sorge un bellissimo campanile realizzato in cotto, con bifore a caratterizzare la cella campanaria sovrastata da una cuspide ottagonale: la torre è ciò che resta dell’antico Castello di Orgnano risalente al XII secolo e distrutto poi nel ‘500. Altrettanto bella è la chiesa campestre dedicata a Maria Assunta, edificata tra il X e XI secolo.
GLI ALTRI SANTI DEL GIORNO
Il 9 marzo sono celebrati anche l’asceta San Vitale di Castronuovo, San Bruno Bonifacio di Querfurt, Santi Quaranta Martiri di Sebaste, santa Caterina da Bologna, Domenico Savio, Santi Pietro Ch’oe Hyong e Giovanni Battista Chon Chang-un, Paciano di Barcellona ed il Beato Antonio Zogaj.