Giulio Gauna, il 90enne che ha ucciso con un colpo di pistola la moglie 88enne malata di Alzheimer, era un partigiano. Aveva combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale nella Resistenza, ed era conosciuto come partigiano con il nome di “Canguro”. Ma nel quartiere in cui è avvenuto l’omicidio-suicidio, con l’anziana coppia che abitava in via Coppino 122, nel quartiere di Borgo Vittoria, era molto conosciuto anche per il suo lavoro di elettricista, che aveva svolto fino ad età molto avanzata. La polizia sta ancora indagando e non ha rilasciato ancora dichiarazioni ufficiali sulla dinamica, ma il gesto sembra abbastanza chiaro, con i parenti che avevano visto per l’ultima volta i due anziani in mattinata. (agg. di Fabio Belli)
NESSUN BIGLIETTO DALL’OMICIDA
Si chiamava Giulio Gauna il 90enne che avrebbe sparato un colpo di pistola nei confronti della moglie 88enne, Vera Sartore prima di togliersi la vita con la stessa arma regolarmente detenuta. E’ quanto riporta Torinotoday.it. Dalle indagini sembrerebbe essere sempre più confermato il movente dell’omicidio-suicidio avvenuto a Torino e legato presumibilmente allo stato di salute della donna. In casa, tuttavia, non sarebbe rinvenuto alcun biglietto. L’allarme è stato dato questa mattina, in quanto una delle loro nuore non riusciva a contattarli in nessun modo. Nella serata di giovedì scorso, i coniugi sarebbero stati visti entrambi quindi la tragedia familiare si sarebbe compiuta nella tarda serata o nel corso della notte. Nessuno però nei dintorni dell’abitazione teatro del macabro caso avrebbe udito i colpi di arma da fuoco che, stando alle indiscrezioni, sarebbero stati due. Le due vittime non avevano figli in comune, ma un figlio maschio ciascuno avuto da precedenti relazioni. La nuora che ha chiamato è la moglie del figlio della donna, morto due anni fa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA DONNA SOFFRIVA DI ALZHEIMER
Non sono ancora chiari i motivi che avrebbero spinto un anziano uomo di 90 anni, elettricista in pensione, a premere il grilletto contro la moglie di 88 anni e poi a togliersi la vita usando la medesima arma. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giornale, alla base del gesto drammatico accaduto a Torino potrebbe esserci proprio la disperazione dell’uomo dettata dalla malattia della consorte, giunta oramai ad uno stadio avanzato. La donna infatti, da tempo soffriva di Alzheimer ed era arrivata addirittura a non riconoscere più chi le stava accanto. Secondo le prime informazioni, l’arma usata per uccidere la moglie e poi suicidarsi sarebbe la medesima, una pistola semiautomatica e legalmente detenuta. Le indagini sul triste caso di omicidio-suicidio vanno avanti anche se ormai sembra sempre più certo che a spingere l’anziano uomo a compiere il gesto folle possano essere state proprio le gravi condizioni di salute della donna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CORPI TROVATI SEDUTI VICINI
Ancora un duplice dramma familiare, dopo quello avvenuto nei giorni scorsi a Cisterna di Latina. Questa volta siamo a Torino dove in una abitazione di via Coppino, nel quartiere di Borgo Vittoria, un anziano uomo ha ucciso la moglie sparandole un colpo di pistola per poi rivolgere l’arma contro se stesso e suicidarsi. A darne notizia è il quotidiano Il Messaggero.it che riporta i primi drammatici dettagli di un incredibile caso di omicidio-suicidio. I corpi dei due coniugi, secondo le prime informazioni, sarebbero stati rinvenuti seduti su due poltrone pochi distanti l’uno dall’altro. Dopo il ritrovamento sono stati prontamente allertati i soccorsi, giunti con un’ambulanza del 118 ma per entrambi i coniugi era ormai troppo tardi e non si è potuto far altro se non constatarne il decesso. Le forze dell’ordine, giunte sul luogo dell’omicidio-suicidio hanno già avviato le indagini al fine di fare chiarezza sui motivi del drammatico gesto compiuto dall’uomo e che al momento apparirebbero del tutto incomprensibili.
OMICIDIO-SUICIDIO: ALLA BASE LA MALATTIA DELLA MOGLIE?
Cosa può spingere la mente umana a compiere un gesto estremo, uccidendo prima la compagna di una vita per poi suicidarsi? È questa la domanda che sorge dopo l’ennesimo caso di omicidio-suicidio di questi giorni, compiuto oggi a Torino e che vede protagonisti e vittime due anziani coniugi, lui novantenne, lei 88enne. Come riferisce Il Secolo XIX l’allarme sarebbe stato dato da alcuni parenti della coppia che lamentavano di non riuscire a mettersi in contatto con loro. Poi la drammatica scoperta: i due cadaveri giacevano seduti ciascuno su una poltrona, vicini. Dalla prima ricostruzione, pare che l’anziano avrebbe sparato alla moglie uccidendola, prima di suicidarsi con la medesima arma. La donna era una commerciante ormai in pensione e che da tempo soffriva di Alzheimer giunto ormai ad una grave forma al punto da fare fatica a riconoscere le persone a lei vicine. Alla base del drammatico gesto compiuto dal marito, non si esclude che possa esserci proprio la disperazione dettata dalla propria condizione e soprattutto a quella della moglie molto malata.