Dalla Siria alla Terra Santa, dallo Yemen al Medio Oriente, fino all’Africa e il Sud Sudan, poi Corea, Ucraina e Venezuela. A queste popolazioni Papa Francesco ha rivolto un pensiero di preghiera e speranza nel tradizionale messaggio pasquale che ha preceduto la benedizione Urbi et Orbi in piazza San Pietro. Questo l’appello che ha lanciato il Santo Padre, secondo cui «Cristo è la vera speranza del mondo, quella che non delude». E questa speranza «porta frutto anche oggi, nei solchi della nostra Storia, segnata da tante ingiustizie e violenze; dove ci sono miseria ed esclusione, dove c’è fame e manca il lavoro, in mezzo ai profughi e ai rifugiati tante volte respinti dall’attuale cultura dello scarto, alle vittime del narcotraffico, della tratta di persone e delle schiavitù dei nostri tempi». Papa Francesco invita al dialogo come strumento per promuovere armonia e pacificazione. (agg. di Silvana Palazzo)
“SI PONGA FINE SUBITO ALLO STERMINIO IN SIRIA”
Un vero e proprio appello quello di Papa Francesco. Dopo l’omelia di Pasqua e la preghiera Urbi et Orbi, il Santo Padre si è rivolto ai responsabili della tremenda guerra che ormai da troppi anni sta falcidiando la Siria, causando moltissimi morti fra donne, bambini e anziani. Bergoglio si è espresso così a riguardo, invitando a porre fine sin da subito a tali atrocità: «Si ponga termine immediatamente allo sterminio in corso – ha detto il Pontefice – oggi domandiamo frutti di pace per il mondo intero, a cominciare dall’amata e martoriata Siria, la cui popolazione è stremata da una guerra che non vede fine». Quindi Sua Santità ha proseguito dicendo: «In questa Pasqua la luce di Cristo Risorto illumini le coscienze di tutti i responsabili politici e militari, affinché si ponga termine immediatamente allo sterminio in corso, si rispetti il diritto umanitario e si provveda ad agevolare l’accesso agli aiuti di cui questi nostri fratelli e sorelle hanno urgente bisogno, assicurando nel contempo condizioni adeguate per il ritorno di quanti sono stati sfollati». Francesco si è quindi rivolto ai capi di stato, invocando la saggezza di chi ha responsabilità politiche, e chiedendo che si operi per il bene comune, lo sviluppo e la sicurezza dei cittadini. Papa Francesco ha poi concluso il suo intervento così: «La morte, la solitudine e la paura non sono più l’ultima parola. C’è una parola che va oltre e che solo Dio può pronunciare: è la parola della Risurrezione». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“E’ IL DIO DELLE SORPRESE”
Papa Francesco ha celebrato questa mattina la messa di Pasqua in San Pietro, e poi ha benedetto i migliaia di fedeli giunti in vaticano con l’Urbi et Orbi, appuntamento classico. Decisamente meritevoli, come accade spesso e volentieri, le dichiarazioni del Santo Padre, che ha parlato di Dio come di un Dio che ci regala sempre delle sorprese. «Le donne che sono andate per ungere il corpo del Signore – afferma Sua Santità – si sono trovate davanti a una sorpresa. Gli annunci di Dio sono sempre una sorpresa perché il nostro è il Dio delle sorprese». E ancora: «C’è sempre una sorpresa dietro l’altra, Dio non sa fare un annuncio senza sorprenderci e la sorpresa è quello che ti tocca là dove non lo aspetti. Per dirlo come i giovani: la sorpresa è un colpo basso». Bergoglio parla quindi ai fedeli, rivolgendosi in particolare ai giovani, che in questi anni lo hanno sempre accompagnato. Il Papa, nell’omelia, ha parlato anche della guerra che in questi giorni è tornata fortemente d’attualità in Terra Santa, sulla Striscia di Gaza, nonché dello sterminio in Siria, invocando che venga terminato il prima possibile. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL TWEET DEL PAPA
Un tweet di Papa Francesco apre la domenica di Pasqua, la principale solennità del cristianesimo. Sua Santità ha voluto ricordare che: «La nostra fede nasce il mattino di Pasqua – si legge sul suo profilo Twitter ufficiale – Gesù è vivo! Questa esperienza è il nocciolo del messaggio cristiano». Bergoglio è pronto alla celebrazione della messa che avverrà questa mattina nella Basilica di San Pietro, di fronte a migliaia di fedeli. Un Papa che aveva in qualche modo già rivolto questo messaggio pasquale ai cristiani nelle scorse ore, nella veglia di ieri. Il Santo Padre ha voluto sfruttare questi giorni sacri per scuotere l’animo dei fedeli: «Il cristiano di oggi – ha detto nelle scorse ore – si trova intirizzito e paralizzato, senza sapere dove andare di fronte a tante situazioni dolorose che lo opprimono e lo circondano». E ancora: «Celebrare la Pasqua significa vincere quell’atteggiamento pusillanime che tante volte ci assedia e cerca di seppellire ogni tipo di speranza, rispondere a un annuncio gridato in mezzo ai nostri silenzi per sostenere la speranza e trasformarla in gesti concreti di carità».
SAN PIETRO E ROMA SONO BLINDATE
Intanto è tutto pronto in Piazza San Pietro per la celebrazione della messa. Già da questa mattina presto, lunghe file per recarsi nello Stato del Vaticano, con misure di sicurezza a livelli assoluti. Controllati tutti gli zaini e le borse delle persone, attraverso l’utilizzo dei metal detector, di modo che vengano rilevati eventuali oggetti ostili. I primi filtri sono stati posti a centinaia di metri dalla Basilica, mentre la via della Conciliazione, quella che porta in San Pietro, è chiusa al traffico delle auto, nonché altre strade minori che gravitano attorno al Vaticano, ma che normalmente sono percorribili. In totale a Roma, in questi giorni di festività pasquali, sono stati predisposti ben 10 mila agenti, misure di sicurezza che sono state intensificate alla luce anche dei molteplici arresti degli scorsi giorni, che hanno portato al fermo di diversi personaggi affiliati all’Isis.
ALLERTA FINO A DOMANI
Controllate le zone centrali della città ma anche le periferie, gli aeroporti, le stazioni e i mezzi pubblici. L’allerta massima durerà fino alla giornata di lunedì, Pasquetta, con il divieto di trasporto di merci esplosive o pericolose e l’ingresso in centro di mezzi pesanti. Telecamere di videosorveglianza collegate 24 ore su 24 con la centrale operativa, faranno da fondamentale supporto alle forze dell’ordine, che in campo saranno schierate con specialisti di polizia e carabinieri, ma anche artificieri e unità cinofile anti-esplosivo, che negli scorsi giorni hanno controllato a tappeto le zone più a rischio della città. Presenti infine anche tiratori scelti appostati in luoghi sensibili per sorvegliare vari obiettivi.