Sarà una Pasqua blindatissima, quella che ci accingiamo a vivere nelle principali città d’Italia, per via dell’allarme terrorismo che è stato lanciato nei giorni scorsi in seguito al rischio attentati altissimo soprattutto nelle principali città. Napoli continua ad essere una delle più vulnerabili, almeno al Sud ed anche per tale ragione la Prefettura ha realizzato nei giorni scorsi un summit per mettere a punto un piano straordinario in grado di garantire maggiore sicurezza a cittadini e turisti. Rischio terrorismo anche nel milanese dove è stato attivato un piano di sicurezza che prevede la presenza incisiva ma discreta di forze dell’ordine con il supporto di unità esterne. La vigilanza si concentrerà soprattutto sulle aree con obiettivi istituzionali e quelle interessate da iniziative culturali o da funzioni religiose. Ed ancora, attenzione massiccia nelle vie dello shopping così come in provincia, con maggiore controllo su Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Monza. Proprio al Nord, a Fossano (Cuneo) nelle passate ore, al termine di una nuova operazione anti terrorismo è stato arrestato un giovane marocchino di 19 anni accusato di fare propaganda jihadista sui social e inneggiare al martirio. I recenti arresti di sospetti aderenti all’Isis hanno condizionato notevolmente le partenze così come i semplici spostamenti degli italiani in vista delle festività pasquali.



SALGONO I LIVELLI DI ALLERTA TERRORISMO PER PASQUA

In vista delle festività per la Pasqua 2018, i livelli di allerta terrorismo sono aumentati ulteriormente. La guardia in vista di possibili attacchi realizzati dall’Isis anche nel nostro Paese non si è mai del tutto abbassata e la dimostrazione arriva anche dai recenti arresti che, da Nord a Sud hanno portato a mettere fine all’operato di presunti militanti nello Stato Islamico i quali da tempo studiavano il modo di poter attaccare il cuore del nostro Paese. Roma, naturalmente, resta il bersaglio potenzialmente più a rischio e mai come oggi, in concomitanza con la Pasqua, sono state innalzate le misure di sicurezza in città anche in vista delle cerimonie religiose che ogni anno attirano migliaia di turisti. La solo apparente tregua terroristica è stata spezzata di recente dai nuovi attentati di Carcassonne e Trebes, dunque anche in Italia il rischio di un attacco Isis è tornato centrale. Da qui la necessità, nelle passate ore, di realizzare diversi blitz tra cui quello che tra Latina e Roma ha permesso di distruggere l’ultima rete di relazioni intrattenute in Italia da Anis Amri, l’attentatore di Berlino ucciso a Sesto San Giovanni durante un controllo della polizia. I recenti accadimenti, dunque, hanno posto l’accento sulla attuale posizione dell’Italia rispetto al rischio attentati portando a riflettere su come neppure il nostro Paese possa ritenersi privo di rischi, al pari dei vicini Paesi occidentali. Il livello di allerta attentati in Italia, ormai da tempo e non solo in vista di Pasqua 2018, è pari a 2, ovvero quello appena precedente ad un attacco in corso. Questo dovrebbe naturalmente far riflettere anche alla luce delle parole di Franco Gabrielli, capo della Polizia, che, come riferisce RaiNews, ha osservato come “evidentemente esiste una condizione per la quale è opportuno che tutto il sistema abbia un’attenzione particolare”.



ALLARME ATTENTATO A ROMA: I CONTROLLI

Per le feste di Pasqua è stato messo a punto un piano di sicurezza che riguarda in particolare la città di Roma. Qui, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, è prevista una “green zone” nel centro della Capitale in cui non sarà possibile manifestare né sarà ammessa la circolazione di mezzi pesanti. I camion, infatti, rappresentano i mezzi adottati dall’Isis nel recente periodo per compiere attentati terroristici nelle principali città europee. Target più a rischio sono soprattutto le celebrazioni religiose in programma per Pasqua e per le quali sono stati pianificati appositi servizi di vigilanza e sicurezza. La “green zone”, attivata già lo scorso giovedì, vigerà fino alle 24 di domani, lunedì 2 aprile e riguarderà l’intero centro storico (compresi Colosseo e Vaticano) nel quale non saranno ammesse manifestazioni, né il trasporto di armi ed esplosivi, così come la circolazione di mezzi pesanti. Già da alcuni giorni sono stati disposti controlli negli stabili occupati di Roma, al fine di verificare le presenze. Sotto la lente, in particolate, tutti gli eventi religiosi ma anche le vie dello shopping, i centri commerciali, metro, stazioni, aeroporti e luoghi affollati in generale. Come spiegato dalla Questura, tutte le misure di sicurezza messe in atto in questa giornata di Pasqua non devono essere viste come una blindatura, bensì come risposta alla logica del servizio. 



ALLERTA TERRORISMO IN ITALIA: LE GRANDI CITTÀ NEL MIRINO

L’allarme terrorismo a Pasqua non riguarda naturalmente solo la Città Eterna ma anche le altre principali città d’Italia dove, stando alle stime fornite dalla Cna, sono attesi fino a 12 milioni di turisti. Numerosi saranno però anche gli stessi italiani che si muoveranno per le vacanze. Le misure di sicurezza, dunque, si sono innalzate anche a Milano, Venezia, Firenze e Napoli, dove da giorni sono scattati i piani al fine di evitare possibili attentati di matrice jihadista proprio durante le feste di Pasqua. A Napoli, in particolare, sono state innalzate le misure di prevenzione generale e di controllo del territorio con un occhio di riguardo a quelli che possono essere gli obiettivi sensibili (porti, aeroporto, stazioni ferroviarie, luoghi di culto, ecc…). Rafforzati soprattutto i controlli in ambito ferroviario con la presenza di ben 55 pattuglie della polizia nelle principali stazioni della Regione Campania ma anche sui treni, compresi quelli a lunga percorrenza e notturni. Massima allerta anche a Verona dove in vista dell’arrivo di numerosi turisti e dei mondiali di scherma ha portato a pensare ad un piano contro possibili minacce della jihad. Il prefetto, come spiega Il Corriere del Veneto, ha puntato l’accento in particolare sulla tutela degli atleti delle delegazioni di Paesi “sensibili” quali Israele, Stati Uniti, Russia e gli stati del Golfo.