Sono passate poco più di due settimane dalla prematura morte di Fabrizio Frizzi e il conduttore continua a conquistare grande interesse nei programmi televisivi e nei social netowrk. Sono in molti a parlare di lui, della sua gentilezza e solarità anche se le voci secondo le quali Frizzi potrebbe persino diventare santo si sono confermate l’ennesima bufala. A spiegare di essere stato frainteso nella sua intervista al settimanale DiPiù, infatti, è stato proprio Padre Romano Gambalunga (vedi sotto). Ma c’è qualcuno che è stato preso di mira dal popolo del web, per i tanti interventi in programmi televisivi e tabloid nei quali ha ricordato il passato e lo splendido rapporto anche al termine del matrimonio. Avrete sicuramente capito che stiamo parlando di Rita Dalla Chiesa: l’ex conduttrice di Forum ha deciso di rispondere alle accuse di chi pensa che stia togliendo spazio a Carlotta Mantovan, moglie di Frizzi e madre della piccola Stella. “I cafoni e quelli in malafede basta bloccarli per non sporcare una pagina di persone perbene. Signori si nasce. Educati si diventa. Cafoni si resta”, ha spiegato la Dalla Chiesa, arrivata persino a minacciare di chiudere i suoi profili social. [Agg. di Dorigo Annalisa]



LE PAROLE DI ALDO GRASSO

E’ stata subito smentita la notizia riguardante la possibilità che Fabrizio Frizzi divenisse a breve tempo un santo. Le parole del Postulatore Padre Romano Gambalunga, sono state fraintese, e di conseguenza non sembra esservi, almeno per ora, alcuna possibilità che l’amato conduttore tv possa venire a breve beatificato dalla Chiesa, e quindi santificato. La cosa certa è che a più di due settimane di distanza dalla sua scomparsa, se ne continua a parlare, e recentemente ha detto la sua il noto critico televisivo Aldo Grasso. Scrivendo sul settimanale Io Donna, il giornalista è voluto andare un po’ controcorrente, dicendo: «Interroghiamoci su un Paese che non si ferma per Falcone ma si ferma per Frizzi». Grasso ha voluto poi unirsi al coro dei complimenti nei confronti del “frizzolone” nazionale: «Un signore sorridente e garbato, la faccia del bravo ragazzo e la voglia di mettersi in gioco. Alla lunga, questa sua semplicità è stata premiata». Ma ha poi aggiunto: «Eppure Frizzi non era un ‘numero uno’ della nostra tv». Parole che faranno sicuramente discutere i fan più accaniti dello scomparso presentatore tv. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NESSUNA SANTIFICAZIONE

Il “Fabrizio Frizzi in odore di santità” è durato la bellezza di 24ore, poi è arrivata la prevedibile smentita del postulatore Padre Romano Gambalunga da cui ieri pareva esser avanzata una proposta possibile di canonizzazione del popolare conduttore scomparso recentemente. In una intervista su DiPiù, il settimanale diretto da Sandro Mayer, il sacerdote avrebbe raccontato che «di sicuro questo consenso popolare così contagioso può essere interpretato come “fama di santità”, il termine con cui noi postulatori definiamo un primo segnale importante per aprire un processo di canonizzazione». Non solo, in una seconda parte dell’intervista, si leggeva che l’eventuale processo di beatificazione era possibile, «perché tutto parte da questo sentimento popolare, da questa fama di santità che si respira intorno a Frizzi e che si tocca con mano. Ogni postulatore è stimolato da un fenomeno del genere. E io, come postulatore, sono toccato dal grido del popolo che ha eletto Fabrizio a esempio di bontà, che si rivolge a lui come farebbe con chi ha più caro al mondo, una mamma, o un papà o un fratello, chiedendo aiuto e serenità».



LA SMENTITA SECCA DEL POSTULATORE

Oggi però arriva una secca smentita dello stesso Padre Romano Gambalunga che intervistato da “Il Mio Papa” ha voluto chiarire per bene cosa intendeva con quanto detto ieri, tutto il contrario della “fake news” circolata sull’apertura del processo di beatificazione per Fabrizio Frizzi. «Sono stato frainteso Mi dispiace che mi siano state attribuite cose che non ho detto – mette in chiaro il postulatore delle cause dei santi -. Per poter parlare di fama di santità, a meno di casi eccezionali, devono passare almeno cinque anni dalla morte. Al momento c’è quello che sappiamo tutti: la fama televisiva, la gentilezza, la generosità, la donazione del midollo. Ma non possiamo confondere l’impressione, l’emozione e la commozione per la sua morte con la santità, né lasciarci condizionare dall’entusiasmo». Al momento, spiega ancora Padre Gambalunga, non si può assolutamente parlare di fama di santità per Frizzi, come nel recente passato è successo solo dopo la morte di Giovanni Paolo II. Intanto lo stesso settimanale del Gruppo Mondadori, riportava qualche giorno fa la testimonianza diretta della giornalista Tiziana Lupi che spiegava come negli ultimi mesi della sua malattia, Fabrizio Frizzi avrebbe voluto incontrare Papa Francesco. «Conoscevo Fabrizio da tanti anni e, per un curioso gioco del destino, una delle ultime volte che ci siamo sentiti abbiamo parlato di papa Francesco. Avendo saputo della malattia, avevo pensato di fargli avere un rosario benedetto da Francesco», spiega su “Il Mio Papa” la Lupi, che poi rivela come Frizzi stesso in un altro messaggio gli aveva raccontato un suo sogno nel cassetto, «Non è ancora capitata l’occasione, ma mi piacerebbe molto incontrare papa Francesco, conoscerlo», aveva detto alla Lupi e ad Aldo Vitali, il direttore di Il mio Papa e di Tv Sorrisi e Canzoni.