La notizia che Matteo Renzi è stato ascoltato dalla Procura di Roma in qualità di testimone nel caso Consip ha riportato immediatamente l’attenzione sulla vicenda che coinvolge non solamente suo padre Tiziano ma indirettamente anche il Ministro uscente per lo Sport, Luca Lotti, e l’ex ad della centrale acquisti della pubblica amministrazione, vale a dire Luigi Marroni. Se l’ex segretario del Partito Democratico ha avuto semplicemente una “cordiale chiacchierata” coi giudici in qualità di persona informata dai fatti, ora l’attenzione si sposta soprattutto sui presunti rapporti intercorsi tra Lotti, fedelissimo di Renzi, e lo stesso Marroni: quest’ultimo è considerato alla stregua di un super-testimone nell’inchiesta e c’è attesa per la presentazione di tutte le mail che ha scambiato per due anni (dal 2015 al 2017) col Ministro, indagato non solo per favoreggiamento ma pure rivelazione di segreto d’ufficio. Quest’ultimo ha tuttavia sempre negato ogni addebito, contraddicendo Marroni ma le suddette missive potrebbero indirettamente dimostrare che tra di loro c’è stato sempre un rapporto di collaborazione: l’ex ad, dal canto suo, aveva raccontato ai pm di essere stato informato per tempo dell’esistenza di una inchiesta sugli appalti della Consip da alcune persone, tra le quali a suo dire ci sarebbe stato anche Lica Lotti. Particolare non secondario, Marroni mostrerà ai pm anche le missive scambiate con Tiziano Renzi, indagato invece per traffico di influenze in un altro filone dell’inchiesta. (agg. di R. G. Flore)



COINVOLTO ANCHE IL PADRE DELL’EX PREMIER

Una vicenda molto complessa quella legata alla Consip, società che si occupa degli acquisti dalla pubblica amministrazione. Diverse le persone indagate, a cominciare dall’ex Ministro dello Sport, Lotti, per il cui ruolo è stato ascoltato dai magistrati nella giornata di giovedì scorso, l’ex Premier Matteo Renzi. E il cognome dell’ex segretario del Partito Democratico non è nuovo in questa vicenda, visto che vi sarebbe coinvolto anche Tiziano, il padre dello stesso. L’indagato eccellente è accusato insieme all’amico Carlo Russo di traffico di influenze, ovvero, di aver ricevuto dei soldi (si parla di circa 30mila euro al mese), in cambio di pressioni sui vertici della Consip. Come scrive Il Fatto Quotidiano, non vi sono comunque prove concrete circa il passaggio di denaro nelle mani di Renzi, così come di Russo, e secondo gli investigatori non è da escludere che Alfredo Romeo, l’imprenditore campano che avrebbe fatto la soffiata, starebbe semplicemente millantando. Il padre di Renzi, tra l’altro, è già stato interrogato sui fatti circa un anno fa, il 3 marzo del 2017, negando ogni coinvolgimento: c’è stato si un incontro con Romeo, ma tale vis-a-vis non sembra avere nulla a che fare con l’affaire Consip. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ASCOLTATO MATTEO RENZI DAI PM

L’ex Premier Matteo Renzi è stato ascoltato dai pubblici ministeri di Roma, nell’ambito dell’inchiesta Consip. A riferirlo sono i principali quotidiani nazionali in edicola stamane, che sottolineano che l’ex segretario del Partito Democratico è stato sentito solamente come persona informata sui fatti, come testimone. La chiacchierata fra i pm e Matteo Renzi è avvenuta la scorsa settimana, di giovedì, e lo stesso era già stato ascoltato dai legali difensori di Lotti. L’obiettivo degli inquirenti è quello di cercare di fare chiarezza proprio sul ruolo dell’ex Ministro dello Sport, accusato insieme ad altri dirigenti e ufficiali delle forze dell’ordine, di aver avvisato i vertici della Consip sul fatto che vi fosse un’indagine in corso nei loro confronti. Come scritto stamane sui quotidiani, Renzi avrebbe confermato ai magistrati quanto già detto in passato ai difensori di Lotti.



INDAGATO ANCHE IL PADRE DI RENZI, TIZIANO

Ricordiamo che nel caso Consip è indagato anche il padre di Matteo, Tiziano, accusato di traffico di influenze e di aver ricevuto denaro dalla società che si occupa di gran parte degli acquisti della pubblica amministrazione. I magistrati vogliono in particolare fare chiarezza sui rapporti che vi erano fra Lotti a Luigi Marroni, ex ad di Consip, che avrebbe spiegato ai pm di essere stato avvertito dall’ex Ministro circa un’indagine sulla sua società. Lo stesso capo della Consip sarebbe stato avvertito anche da due alti ufficiali dei carabinieri, dopo di che, avrebbe fatto bonificare il suo ufficio, scoprendo delle microspie al suo interno. Lotti ha sempre smentito qualsiasi coinvolgimento in questa vicenda, e Renzi ha spiegato che i rapporti fra i due non erano buoni.