L’allarme morbillo in Sicilia è altissimo, basti pensare che dei 400 casi evidenziati nei primi due mesi del 2018 in Italia la metà siano avvenuti nella splendida isola. Arriva così un piano straordinario e un tavolo tecnico per cercare di mettere fine anche all’allarmismo dilagante. Sebbene il vaccino sia stato reso obbligatorio l’anno passato c’è da dire che questo riguarda i ragazzi fino ai sedici anni, lasciando quindi la maggior parte della popolazione ancora in una posizione di pericolo abbastanza ragguardevole. L’assessore alla salute della Sicilia Ruggero Razza ha sottolineato che sarà necessario concentrarsi ora sulle vaccinazioni per cercare di evitare situazioni che possano portare ad ulteriori complicazioni. Un piano esteso a tutta la regione per cercare di superare un infausto inizio di anno sotto questo punto di vista.
MORTO UN BAMBINO A CATANIA
In seguito alle complicazioni derivanti dal morbillo è morto un bambino a Catania appena una settimana fa. Questi era stato ricoverato ad Acireale e poi trasferito all’ospedale Garibaldi con problemi respiratori e cardiocircolatori. Il bimbo era già affetto da un problema cardiaco ed era stato ricoverato all’inizio di marzo già per una broncopolmonite curata con successo. Aveva appena 10 mesi, troppo pochi per effettuare il vaccino ma non per evitare le polemiche che vogliono evitare altri casi simili in futuro. Di certo però uno spunto di riflessione importante deriva anche dal fatto che il bambino sebbene non potesse essere vaccinato perché troppo piccolo è logico che avesse contratto il virus invece da chi il vaccino poteva farlo. Sicuramente è un momento in cui l’allarmismo è alto, ma giustificato proprio da casi tragici come quello incontrato in Sicilia negli scorsi giorni.