Sono trascorsi quasi 3 anni da quel maledetto 17 maggio 2015, dalla sera in cui un colpo di pistola ha posto fine alla vita di Marco Vannini. Eppure, a 3 anni dalla morte del ragazzo di Ladispoli, il desiderio della famiglia di ottenere “giustizia e verità per Marco”, potrebbe finalmente essere esaudito. Il 18 aprile prossimo, infatti, potrebbe arrivare la prima sentenza su una vicenda processuale apparentemente infinita, soprattutto per chi come i genitori di Marco ha dovuto ogni giorno lottare e convivere col dolore della scomparsa di un figlio. Imputati per l’omicidio del ragazzo sono Antonio Ciontoli, per cui il pm ha chiesto 21 anni di reclusione, oltre che la moglie e i due figli, per cui la richiesta è di 14 anni a testa. Sono tutti accusati di omicidio volontario: tutti tranne Viola, la fidanzata di Marco, il motivo per cui Vannini si trovava a casa Ciontoli: per lei l’accusa è omissione di soccorso.
LA MAMMA DI MARCO, “I CIONTOLI CI OLTRAGGIANO”
Nel corso dell’ultima udienza, la mamma di Marco ha deciso ad un certo punto di abbandonare l’aula. La signora Marina, come riportato da Terzo Binario, ha poi motivato così la sua decisione:”Sono uscita dall’aula di proposito perché non volevo sentire le solite bugie e menzogne, le solite strategie. Continuano ad oltraggiare il nome di mio figlio e noi nel nel sostenere che abbiamo detto delle bugie. Sono una persona di grande dignità, l’ho sempre dimostrato e continuerò a dimostrarla. Loro (i Ciontoli, ndr) non devono prendersela con le televisioni, con i giornalisti. Loro devono prendersela solo con loro stessi per quello che non hanno fatto per mio figlio. Cancello ormai da mesi i giorni sul calendario che mi separano da quella che è solo la prima battaglia” aggiunge su questo mamma Marina”. Del caso Vannini si parlaerà anche oggi nella puntata di Chi l’ha visto?.