Non è ancora chiaro il reale motivo che avrebbe spinto un uomo pensionato di 73 anni a compiere un doppio gesto choc, ma una cosa è certa: alla base ci sarebbe la disperazione. Per questo un padre ha prima ucciso la figlia di 45 anni e poi ha tentato di fare lo stesso con se stesso. Ricoverato all’ospedale di Cesena, come riporta Nanopress.it, ora le sue condizioni sarebbero disperate. Lo stato della figlia, cerebrolesa dalla nascita, avrebbe quasi certamente indotto l’uomo ad un livello tale di esasperazione da aver creduto ormai fosse arrivato il momento per porre fine al dolore della figlia e suo. Per la 45enne non c’è stata alcuna possibilità di sopravvivere alla follia del padre che, dopo aver aperto il fuoco contro di lei, sarebbe morta sul colpo. Non pago, avrebbe quindi rivolto l’arma contro se stesso ma in questo caso il 73enne è sopravvissuto al disperato tentativo di suicidarsi anche se ora le sue condizioni appaiono oltremodo critiche. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ABBANDONATI DALLO STATO
45 anni passati accanto alla sua unica figlia, prendendosi cura totalmente di lei, nata cerebrolesa per via di problemi al momento del parto. Fatica immane che nessuno che non sia passato attraverso queste situazioni può lontanamente immaginare, tutto in nome dell’amore. Poi arriva il momento in cui non ce la fai più. A 73 anni ha ammazzato la figlia di 45 anni, poi ha rivolto l’arma su di sé e si è sparato, ma è sopravvissuto, per quanto in condizioni gravissime. E’ successo a Meldola provincia di Forlì. Al momento si indaga sulle ragioni del gesto, ma sembra che i problemi economici per via dei costi di sostentamento della figlia fossero ormai insostenibili e così il pensionato, mentre aspettava con la figlia il bus che la portasse come ogni giorno al centro di sostegno Davide Druidi, ha sparato uccidendola. La solitudine come sempre è il movente di questi casi terribili: non si sa a chi rivolgersi per avere aiuto. Ma il sangue invece è dello stato, che offre briciole alle famiglie con figli malati, soprattutto quelli mentali, con le conseguenti stragi in famiglia che accadono quasi ogni giorno. Nessuna accusa al padre omicida, solo una immensa pietà per chi viene abbandonato al dolore (Paolo Vites)
UCCIDE LA FIGLIA CEREBROLESA
Un grave fatto è successo in provincia di Forlì. Un pensionato ha ammazzato la propria figlia disabile, per poi puntarsi la pistola alla tempia e fare fuoco. Stando a quanto riportato dai colleghi della redazione di TgCom24.it, in quel di Meldola, sull’appenino forlivese, un uomo di 73 anni ha sparato alla figlia di 45 anni, ed ha poi tentato di togliersi la vita. L’anziano signore è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Cesena, in condizioni disperate, ed in questi istanti sta lottando fra la vita e la morte. Le cause che hanno spinto l’uomo a questo duplice tragico gesto, sono ancora tutte da chiarire, ma gli inquirenti non escludono la pista dei problemi economici. Pare infatti che l’anziano non riuscisse più a sostenere gli alti costi delle cure della propria figlia, anche per via di una situazione non proprio florida.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
L’episodio, stando alle ricostruzione, sarebbe avvenuto questa mattina attorno alle ore 8:30. Il padre ha accompagnato la figlia del garage, e prima che arrivasse il veicolo che l’avrebbe dovuta accompagnare nella struttura assistenziale che la seguiva, ha fatto fuoco, ammazzandola sul colpo, per poi rivolgere l’arma a se stesso. La donna di 45 anni era cerebrolesa dalla nascita, per via di alcune complicanze giunte alla madre al momento del parto. Non è la prima volta che assistiamo a fatti di cronaca di questo tipo. Spesso e volentieri, coloro che hanno persone disabili in casa, o comunque, gravemente malati e bisognosi di cure 24 ore su 24, cadono nella disperazione, fino ad arrivare a gesti tragici e contro natura come quello di sparare ad una propria figlia.