È emersa oggi la denuncia che qualche giorno fa una giovane turista polacca ha sporto davanti alla Squadra Mobile di Sondrio per una presunta violenza di gruppo mentre si trovava in vacanza a Livigno: la giovane donna si è presentata al pronto soccorso della località turistica della Valtellina e ha spiegato ai medici di essere stata stuprata più volta e da alcuni suoi connazionali. Per il momento, il sostituto procuratore Elvira Antonelli – riporta Repubblica – non ha chiesto al gip l’emissione di alcun provvedimento a carico dei componenti del gruppo visto che bisogna ancora appurare cosa sia davvero successo in quelle notti a Livigno, località Piccolo Tibet. La donna e gli stessi connazionali per ora sono ancora situati a Livigno in attesa che le prime decisioni degli inquirenti vengano prese, con i primi controlli scattati nel locale dove la donna ha passato le ultime ore prima dello stupro presunto avvenuto. Non solo, altre verifiche sono scattata sia sulle piste da sci da loro frequentate nelle ore precedenti l’episodio incriminato e sia nei locali dello shopping di Livigno: la Questura ha sentito alcuni testimoni che avrebbero visto il gruppo nelle ore antecedenti la presunta violenza.
IL LUOGO DELLA VIOLENZA
Le indagini in corso dovranno stabilire se la donna abbia detto il vero o se vi siano delle altre spiegazioni/versioni dietro alla denuncia gravissima fatta qualche giorno fa. Intanto, non è chiaro in quanti siano nel “branco” di connazionali che avrebbe stuprata la donna probabilmente sotto l’effetto di sostanza stupefacenti e alcol; poi gli stessi inquirenti hanno spiegato come il caso sia realmente delicato e ogni sviluppo deve essere controllato e studiato per non lanciare soluzioni affrettate e “cortocircuiti mediatici”. Quanto riporta il Giorno spiega poi come uno dei pochi punti fermi dell’indagine è il luogo dove sarebbe avvenuto lo stupro; si tratta di una abitazione più lontana dal residence del paese dove invece soggiornava la turista polacca. «Sulla vicenda vige il massimo riserbo proprio a causa della sua delicatezza che è aggravata dalla particolare condizione della donna, che si trova lontana da casa e dal tipo di reato», spiegano ancora i colleghi del Giorno.