Il 56enne bosniaco fermato ieri mattina al traforo del Monte Bianco, mentre era alla guida di un furgone con 2,5 chili di tritolo nascosti in un vano, è stato arrestato e trasferito in carcere al termine degli interrogatori e degli accertamenti. L’accusa è di detenzione e introduzione di esplosivi. Le altre quattro persone a bordo del pulmino, dirette nei Balcani, sono invece risultate estranee ai fatti contestati. Stando a quanto si è appreso, l’esplosivo era destinato alla criminalità comune. L’esplosivo, come riportato dal Corriere della Sera, era nascosto in un vano ricavato nel cruscotto, proprio dietro l’autoradio. I due detonatori invece si trovavano sul retro. Il controllo approfondito è scattato quando gli agenti hanno fermato il furgone e hanno cominciato a smontare portiere e plancia del Mercedes, scoprendo due “panetti” marrone chiaro per un totale di due chili di esplosivo. (agg. di Silvana Palazzo)
ESCLUSA PISTA TERRORISMO
Esclusa con certezza la pista terrorismo, riguardo il sequestro di un furgone presso il Traforo del Monte Bianco che conteneva detonatori e due chilogrammi di esplosivo al tritolo a bordo. Si sta cercando di accertare la provenienza del mezzo, che proveniva dalla Francia ma era guidato da un autista dell’Est Europa. L’allerta terrorismo è massima, ma sembra che il trasporto del materiale esplosivo, dai primi accertamenti, sia finaizzato ad altro tipo di attività che non era fortunatamente finalizzata al terrorismo. Visto che il furgone era probabilmente destinato ad arrivare in Bosnia, e che c’erano altri occupanti nascosti nel furgone, si ipotizza possa esserci anche un traffico di clandestini alla base del tutto. (agg. di Fabio Belli)
2 KG DI TRITOLO E DETONATORI A BORDO
Non sarebbe terrorismo, per ora, anche se nel furgone fermato al Traforo del Monte Bianco sono stati trovati oltre e due chili di tritolo anche diversi detonatori. Non si esclude che il mezzo fosse solo di passaggio in Italia ma che fosse diretto in realtà verso la Bosnia, origine della targa di quel Mercedes Sprinter bianco (gli occupanti del furgone tutti fermati sono di origine dell’Est Europa). Un fascicolo d’inchiesta, che per competenza è passata alla procura di Aosta, è stato aperto dal capo Paolo Fortuna e dal sostituto Luca Ceccanti: l’unico arrestato finora è il 56enne autista del mezzo, anche lui bosniaco, ma incensurato e sconosciuto in Italia. L’accusa diretta contro di lui è quella di importazione e detenzione di esplosivo su territorio nazionale: nelle prossime ore la Procura dovrà stabilire se l’ipotesi che scarta crimini legati al terrorismo reggerà o se invece vi saranno degli sviluppi che riporterebbero l’allarme per possibili attentati a livelli altissimi, come accade già in Francia e Germania in questa prima parte del 2018. (agg. di Niccolò Magnani)
ESCLUSO (PER ORA) IL TERRORISMO
All’alba di oggi gli agenti di polizia hanno fermato al traforo del Monte Bianco un furgone sospetto proveniente dalla Francia. Secondo le informazioni che trapelano in questi minuti dall’agenzia di stampa Ansa, nell’ambito di alcuni controlli sarebbe stato trovato materiale potenzialmente esplosivo e per questo l’autista del mezzo sarebbe stato posto in stato di fermo. Si tratta di un uomo dell’Est Europa nei confronti del quale sono attualmente in corso una serie di accertamenti per appurare il tipo di materiale che trasportava a bordo del furgone, un Mercedes sprinter di colore bianco. Da ciò che si apprende, oltre a lui sul mezzo viaggiavano anche altri passeggeri, tutti originari dell’est europeo e che nelle ultime ore sono stati interrogati dall’autorità giudiziaria che sta tentando di fare luce sulla vicenda. Si tratta di un fatto che ha contribuito immediatamente a far scattare l’allerta terrorismo, anche per la presenza di un mezzo, come il furgone in oggetto, spesso impiegato negli ultimi attacchi terroristici messi a segno dall’Isis in diverse città europee.
LE INDAGINI IN CORSO
A condurre le indagini – partite da un’inchiesta anti-droga- sulla vicenda è la squadra mobile di Milano e, stando alle prime indiscrezioni, si tratterebbe di un fatto di criminalità. Tuttavia, spiega l’Ansa, sono stati gli stessi inquirenti ad escludere per il momento un collegamento tra il furgone fermato al traforo del Monte Bianco e con a bordo materiale che si ritiene possa essere esplosivo e il terrorismo. L’operazione compiuta all’alba di oggi è stata condotta con la collaborazione della polizia di frontiera e ha visto anche l’intervento degli artificieri. Sono stati questi ultimi, nel corso dei vari accertamenti sul posto, a portare via alcuni candelotti, probabilmente di esplosivo, che sono stati scoperti in una portiera del furgone dove erano stati ben nascosti. La notizia arriva in concomitanza a quella relativa ad un rafforzamento dei controlli al traforo del Monte Bianco, sia in entrata che in uscita dal territorio nazionale. Prima del furgone erano state controllate anche diverse altre vetture e persone.