Avevano già provato una volta a ucciderlo, i medici francesi, lasciandolo senza cibo e acqua, ma lui, Vincent Lambert, era sopravvissuto alla tortura per ben 30 giorni. Come il caso del piccolo Alfie in Inghilterra, anche in Francia si cerca di istituire l’eutanasia con la forza, in dispregio di ogni legge e di ogni dichiarazione medica, agendo di nascosto, in modo subdolo, non informando i familiari di quello che si fa, insomma usando i malati come “manifesto elettorale” della propaganda di morte, l’eutanasia da ufficializzare a ogni costo. E, quel che è più grave, senza alcuna reale ragione. Vincent Lambert è un uomo di 42 anni rimasto vittima di un incidente stradale che vive da anni in stato di ipo-relazionalità, cioè non è in grado di comunicare a parole ma è ben cosciente e il suo pensiero lo esprime con lo sguardo. La madre Viviane Lambert, dopo che un medico di sua iniziativa ha annunciato che entro il 19 aprile verrà di nuovo sospesa l’alimentazione al figlio, ha scritto una toccante lettera al presidente francese Macron, ricordando quanto da lui detto alla Conferenza episcopale francese in materia di dignità dei malati e di inclusione dei portatori di handicap. “Mio figlio è stato condannato a morte. Si chiama Vincent Lambert, è padre di una bambina, vive e non ha commesso alcun crimine. Eppure, lunedì 9 aprile 2018, in Francia, un medico mi ha annunciato che di lì a dieci giorni sarebbe cominciata la lenta e lunga agonia del mio bambino, che morirà di fame e di sete” dice la donna.
L’APPELLO A MACRON
“Mi permetta di prenderla in parola, Signor Presidente: mio figlio non ha meritato di essere affamato e disidratato. Chi oserebbe, riguardo a questo, parlare di “morire nella dignità”? Perché infliggergli questa pena? Che colpa ha commesso Vincent?” aggiunge, spiegando che il figlio non è in coma, non è malato, non è incubato. Non ha bisogno di alcun macchinario per rimanere in vita: “Quando noi, i suoi genitori, siamo con lui, ha delle reazioni. Ci segue con lo sguardo, talvolta intensamente, e lo stesso fa con suo fratello David, che gli sta molto vicino. Ha emesso in nostra presenza parecchie fonazioni, una delle quali – che abbiamo filmato – ha impressionato i medici specialistici a cui l’abbiamo sottoposta, i quali affermano che non si trova in stato vegetativo. Aveva perso il riflesso della deglutizione… e l’ha ritrovato. Ho potuto dargli da mangiare del cibo che egli ha deglutito senza alcuna difficoltà”. E’ ovvio che voler sospendere l’alimentazione è puro e semplice omicidio: “un medico, a Reims, senza tenere in alcun conto tutti questi pareri specializzati, ha deciso di interrompere la sua alimentazione e la sua idratazione, che avvengono per sondino naso-gastrico, senza permettergli di essere preso in cura da altri che lo rieduchino e lo stimolino”. Cita i 31 gironi quando, nel 2013, fu lasciato senza alimentazione nel tentativo di farlo morire: “I venticinque specialisti che abbiamo consultato l’hanno affermato per iscritto: il fatto che sia sopravvissuto 31 giorni senza alimentazione e con un’idratazione ridotta è incompatibile con una pretesa volontà di morire”. E infine la denuncia: “Se deve morire, non è per la sua dignità: è per volontà eutanasica. Vincent sarà sacrificato per esemplarità. Mio figlio dev’essere un caso di scuola”.