Nella maxi inchiesta della Bergamasca i numeri dei soldi che sarebbero stati “frodati” alla Regione Lombardia non è certo da tenere in secondo piano: sono infatti 3 milioni e 290 mila euro i contributi regionali che sarebbero stati “truffati” dall’associazione a delinquere per cui sono stati messi ai domiciliari i due sindaci dei paesi bergamaschi. Per questo particolare filone delle indagini – dove il sindaco di Foppolo e i suoi aiutanti avrebbero rendicontato spese e investimenti per un valore di 16 milioni e mezzo di euro, percependo così gli aiuti regionali – è indagata anche la moglie di Berera, destinataria della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I fondi però ritenuti “sospetti” sarebbero ancora tutti da chiarire con possibili aggiunte e altri filoni alla maxi inchiesta della Val Brembana che potrebbero essere presentati nei prossimi giorni/settimana in attesa delle controrisposte della difesa dei sindaci e di tutti gli indagati nell’operazione SkyFall. Unitamente ai domiciliari, i due sindaci sono stati anche sospesi temporaneamente dall’esercizio della professione nei confronti di pubbliche amministrazioni.
OPERAZIONE SKYFALL
Emergono nuovi dettagli in merito all’arresto (anche se solo ai domiciliari) dei sindaci di Foppolo e Valleve in provincia di Bergamo: l’operazione portata avanti dalla Guardia di Finanza del capoluogo lombardo in Val Brembana e denominata Skyfall (di cui è stato diffuso anche il video nelle ultime ore) ha infatti portato alla luce un sistema basato su appalti truccati, utilizzo di fondi pubblici e anche bancarotta fraudolenta in relazione alla società Brembo Super Ski. I due primi cittadini sono infatti accusati di associazione a delinquere ma sono state emesse delle misure cautelari per altre quattro persone, ovvero la moglie di uno degli amministratori pubblici, due ingegneri coinvolti a vario titolo e pure un dipendente comunale. In particolare, nelle ultime ore si è appreso anche che Santo Cattaneo, 67enne sindaco del Comune di Valleve, era ritenuto il nell’ordinanza firmata dal gip il cosiddetto “braccio destro” di Giuseppe Berera, 49enne primo cittadino di Foppolo, nel loro sistema di false rendicontazioni che avevano architettato. (agg. di R. G. Flore)
SOSPETTA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
Nell’inchiesta su larga scala messa in piedi dalla Procura di Bergamo contro l’ex amministrazione della Brembo Super Ski, spunta un imprenditore bresciano che si sarebbe aggiudicato una gara in cui era però l’unico vero partecipante. Le indagini hanno infatti scoperto la possibile correlazione tra il sindaco di Foppolo e l’uomo d’affari di Brescia nella gestione della telecabina da 12 posti sulla Ronchi-Montebello. In quel contesto, spiega l’Eco di Bergamo, sarebbe entrata con ruolo attivo anche l’impiegata comunale incaricata di «istruire la procedura e di curare direttamente la predisposizione degli atti amministrativi propedeutici all’affidamento dei lavori». La donna è stata sospesa dal suo esercizio del pubblico ufficio ed è indagata assieme agli altri protagonisti di questa intricata storia tra malaffare e politica ancora ben poco chiara negli effetti e nelle conseguenze che potrebbero scatenare. Tutti gli indagati sono sospettati di far parte di una sorta di associazione a delinquere atta a falsificare gare pubbliche e fondi ricevuti dalla Regione Lombardia: nelle varie perquisizioni avvenute in contemporanea questa mattina, gli indagati hanno subito il ritiro di documenti, pc e ogni materiale utile all’indagine.
APPALTI TRUCCATI: CAOS NELLA BERGAMASCA
Fondi pubblici, appalti truccati, truffa e bancarotta fraudolenta: non sono certo “minime” le accuse con le quali i sindaci di Foppolo e Valleve (due paesi della provincia di Bergamo) sono stati arrestati e messi ai domiciliari stamane dai Carabinieri di Zogno e dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico. L’operazione è stata coordinata, dopo mesi di indagini, dal pm Gianluigi Dettori che notificato e formulato l’impianto di accusa contro Giuseppe Berera e Santo Cattaneo, primi cittadini rispettivamente di Foppolo e Valleve. Entrambi erano ex amministratori della società Brembo Super Ski e secondo la prima ricostruzione dell’indagine fornita all’Eco di Bergamo, i due sindaci avrebbero architettato un sistema per conseguire fondi pubblici a danno della Regione Lombardia. Non solo, avrebbero anche truccato alcuni appalti per avere la possibilità di reperire quei fondi e destinarli ad aziende compiacenti; sono ovviamente solo accuse al momento e bisognerà verificare il tutto, con l’eventuale processo che stabilirà il grado della responsabilità effettiva. Accuse gravissime che vedono anche «atti pubblici, abuso d’ufficio e bancarotta fraudolenta per il fallimento» della Brembo Super Ski, una partecipata della Bergamasca.
GLI ALTRI “PROGETTI” INCRIMINATI
Non sono certo gli unici coinvolti nelle indagini e inseriti nel registro degli indagati: i due sindaci avrebbero infatti agito con alcuni complici, come una dipendente del Comune di Foppolo e la moglie del sindaco di Foppolo, ritenuto promotore del sodalizio criminale. Come riporta Repubblica, «i sindaci di Foppolo e Valleve avrebbero falsamente rendicontato spese e investimenti per un valore complessivo di circa 16 milioni e mezzo di euro, percependo indebitamente contributi regionali per oltre 3 milioni e 290mila euro». È stato scoperto anche un trasferimento di circa 700mila euro dalla Brembo Super Ski ad una società di Hong Kong, pare per una presunta attività di ricerca di investitori asiatici. L’inchiesta mette a soqquadro anni di sospetti, spiegano dalla Procura, dietro ad alcuni finanziamenti “sospetti” nell’area della Bergamasca: «tra le indagini è finita anche la gara bandita dal Comune di Foppolo per il riposizionamento di una telecabina 12 posti sul nuovo tracciato ‘Ronchi-Montebello’, oggetto di incendio doloso nel corso del mese di luglio 2016», rilancia l’Ansa su fonti giudiziarie.