Di sicuro, al di là dell’ira da parte del sindaco di Napoli, De Magistris, e della richiesta di chiarimenti da parte del capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, si sta cercando di comprendere quelle che sono le responsabilità riguardo il lungo giro compiuto dal sottomarino americano. Sicuramente ha sparato in Siria, sicuramente è salpato dall’enclave britannica di Gibilterra. E sicuramente, oltre ad aver stazionato nel porto di Napoli, ha anche effettuato delle esercitazioni al largo del mare della Sicilia. Si sta cercando di ricostruire il lungo viaggio del sottomarino John Warner, che sicuramente ha solcato i mari d’Europa più di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi, anche se è opportuno ricordare come tutte le operazioni fossero sempre sotto la stretta sorveglianza del Pentagono. (agg. di Fabio Belli)
DI MAIO CHIEDE CHIARIMENTI
Intervenendo a Otto e Mezzo su La7, il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha chiesto chiarimenti al Governo italiano sul caso del sottomarino americano che sarebbe stato ospitato dal porto di Napoli nel mese di marzo. «Spero che Gentiloni domani alle Camere chiarisca», spiega a Liilli Gruber il candidato premier del M5s, che poi aggiunge «Non è ancora chiaro se quel sottomarino abbia partecipato all’attacco in Siria». Domani Il premier uscente sarà alla Camera per riferire sull’intera vicenda siriana di questi ultimi giorni, specie la fornitura delle basi italiane nel Mediterraneo concesse alla coalizione Usa per poter attaccare i depositi di armi di Assad. Ma di certo qualche domanda sarà riservata sulla vicenda poco chiara del sottomarino nel porto di Napoli, dopo lo “show” del sindaco de Magistris letteralmente imbufalito contro il Governo italiano. Di Maio ha invece spezzato una lancia nei confronti dello stesso Gentiloni per il mancato intervento nel conflitto anglo-franco-americano: «Bene ha fatto Gentiloni a non partecipare all’attacco, bisogna continuare con la diplomazia. Troverà sempre me contrario chi vuole approfittare della Siria per sganciarci dagli alleati storici. Non devono essere casus belli per riposizionare Italia». (agg. di Niccolò Magnani)
LA REPLICA DELLA CAPITANERIA DI PORTO
Dopo che nella giornata di oggi è stata diffusa la notizia che il sottomarino nucleare John Warner della flotta statunitense era in rada a Napoli lo scorso 20 marzo, infuria la polemica tra il sindaco Luigi De Magistris e la Capitaneria di Porto: infatti, il primo cittadino del capoluogo campano ha scritto nelle ultime ore una missiva al contrammiraglio Arturo Faraone chiedendo che tali episodi non si ripetano più e che tali navi “non sono gradite nella città di Napoli”, dato anche che l’USS John Warner pare aver partecipato al raid missilistico con la Siria dell’altra notte, ma la replica non si è fatta attendere. Infatti, lo stesso faraone ha risposto mediante una lettera aperta a De Magistris e alle sue lamentele circa la presenza di un sottomarino nucleare USA nelle acque del Golfo: “In merito a quanto rappresentato con la Sua missiva in data odierna, (…) desidero innanzitutto rassicurarLa che all’attualità non è consentito l’ingresso in Porto ad unità a propulsione nucleare né tantomeno a navi con carico radioattivo”. La lettera del Comandante della Capitaneria di Porto prosegue con la precisazione che “questa Autorità Marittima non ha autorizzato ma ha esclusivamente disciplinato le attività relative alla navigazione marittima connesse alla sosta del predetto sommergibile”, ricordando anche le che le decisioni in merito non competono all’Autorità Marittima. (agg. di R. G. Flore)
LA PROTESTA DEL SINDACO DE MAGISTRIS
Un sottomarino nucleare statunitense nel porto di Napoli: è approdato lo scorso 20 marzo, rischiando di provocare un incidente diplomatico. Il sindaco Luigi de Magistris dopo aver appreso dell’approdo dell’Uss John Warner ha scritto al contrammiraglio Arturo Faraone, Comandante della Capitaneria di orto, chiedendo che «non accada più», visto che Napoli è una «città denuclearizzata». Il caso ha fatto rimbalzare Napoli sullo scenario della politica internazionale, perché il sottomarino – come riportato dal Corriere del Mezzogiorno – sarebbe uno di quelli che hanno partecipato all’attacco missilistico in Siria. In rete c’è un video che mostra il lancio di un missile Tomahawk da quel sottomarino (SSN 765), dislocato nel Mar Mediterraneo. Il filmato è presente sul canale YouTube Air Source military, che raccoglie video relativi alle attività delle forze armate statunitensi. La presenza del mezzo a Napoli, in rada, è precedente anche al giorno del sospetto attacco chimico a Duma, che è del 7 aprile, in risposta al quale gli Stati Uniti hanno attaccato la Siria insieme a Francia e Gran Bretagna.
NAPOLI, SOTTOMARINO NUCLEARE USA NEL PORTO
Il Pentagono ha confermato la partecipazione all’attacco in Siria del sottomarino Uss John Warner da cui sono partiti sei missili Tomahawk. La stessa amministrazione Usa ha pubblicato foto e video del lancio di missili a bordo del mezzo. Inoltre, risulta che il sommergibile – soprannominato “Sledgehammer of Freedom” dall’equipaggio – abbia partecipato il 2 e 16 marzo all’esercitazione della Nato Dynamic Manta 2018 (DYMA 18), una delle più importanti e complesse attività addestrative dell’Alleanza Atlantica che si svolge al largo delle coste siciliane. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris nella lettera al contrammiraglio Arturo Faraone ha ribadito «che il 23 settembre 2015 è stata approvata, su mia iniziativa, la delibera n.609 con la quale è stata dichiarata “area denuclearizzata” il Porto di Napoli». Questo atto impedisce l’attracco e la sosta di qualsiasi «natante a propulsione nucleare o che contenga armamenti nucleari». La nota del sindaco si chiude con la richiesta a Faraone di tenere presente ciò per analoghe situazioni future.