E’ stata subito aperta una verifica da parte del presidente Fico e dell’amministrazione della Camera dei Deputati per la svastica incisa sui bagni di Montecitorio, accompagnata da una scritta richiamante un canto nazista. Si sta cercando di capire chi possa aver realizzato la scritta, considerando che molto spesso la Camera è oggetto di visite da parte di diverse scolaresche, ma anche di giornalisti che spesso frequentano le aulee per la cronaca parlamentare. Una situazione che andrà monitorata anche per comprendere come chi ha effettuato l’incisione della svastica e del testo abbia eluso i controlli anche per una considerevole porzione di tempo. L’interrogazione ha infatti sottolineato infatti come, trattandosi di incisione e non di scritte, sia servito diverso tempo, senza che nessuno si accorgesse di ciò che stava accadendo, per lasciare la svastica e il testo nel bagno. (agg. di Fabio Belli)
“IL CARRO ARMATO ROMBA”
In questo momento il nostro pensiero va ai poveri clienti del fabbro romano che nelle prossime ore dovrà annullare tutti gli altri appuntamenti (figuriamoci, la Camera dei Deputati viene prima di ogni altra cosa) per andare a Montecitorio a rimuovere la scritta e soprattutto la svastica nazista apparsa oggi nei bagni degli “onorevoli”. Proprio così, il caso del giorno non è la mancanza di un governo, non è l’imminente arrivo di scadenze ineludibili per il Paese ancora senza esecutivo, e non è neanche l’ennesima campagna sui “vitalizi” lanciata dall’eroico presidente della Camera (Roberto Fico lo sa che sono aboliti dal 2012?). No, è qualche buontempone che ha deciso bene di spendere il suo tempo “privato” in bagno incidendo su una porta una “bella” svastica nazista (non osiamo pensare cosa sarebbe successo se fosse ancora Presidente della Camera Laura Boldrini, probabilmente sarebbe partita una interrogazione parlamentare e una conferenza stampa ai quattro venti) con tanto di scritta tratta da un celebre ignobile inno nazista. «Es braust unser panzer», che tradotto significa «Il nostro carro armato romba (sta ruggendo)»: il verso è tratto dal Panzerlied, tra i canti più diffusi durante la Seconda Guerra Mondiale tra i soldati della Wehrmacht.
CHIESTA LA RIMOZIONE DELLA SCRITTA
La scritta è incisa sul legno spesso della porta di un bagno – non è dato sapere se delle deputate o degli onorevoli – e nelle prossime ore verrà tolta: appena scoperta infatti l’amministrazione ha avvisato la Presidenza che ha immediatamente aperto una verifica e chiesta l’ovvia rimozione. Attenzione però con la “classica” caccia alle streghe anti-casta e anti-politica: in quei bagni del Parlamento non passano solo gli onorevoli, ma anche funzionari, giornalisti, commessi e anche scolaresche che ogni giorno vengono in visita guidata al bel palazzo di Montecitorio. Insomma, difficile scoprire chi sia stato e difficile anche il responsabile si faccia avanti: la Camera ha comunque aperto una inchiesta interna che però siamo certi finirà nel nulla, salvo sorprese. E allora, è più forte di noi, il nostro pensiero torna a quei poveri clienti del fabbro che magari hanno prenotato da un mese (trovare oggi un fabbro è più difficile che un Governo stabile, ndr) le prestazioni dello specialista e ora si ritrovano con un ritardo dovuto all’emergenza di Montecitorio. Immaginiamo già la “possibile reazione”: anzi, ci ha pensato qualche altro onorevole a Palazzo Montecitorio a ergersi come “paladino” dei cittadini romani. Come? Sotto la svastica ha scritto un’onesta e “discreta” incisione: «ma va a ca…». Pensiamo che i puntini comunque facciano capire il tutto..
Svastica e verso nazista sulla porta del bagno della Camera: Sgomento a Montecitorio, chiesta la rimozione della scritta https://t.co/4CtWROK0KL pic.twitter.com/vBJzSGfpGQ
— Roberta Cretella (@CretellaRoberta) 16 aprile 2018