Nuovo scandalo sanità che questa volta colpisce la regione Puglia, in particolare il Policlinico di Bari: questo pomeriggio la Guardia di Finanza ha arrestato in flagranza di reato per concussione, un dirigente responsabile dell’arra risorse finanziare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari. Si chiama Giovanni Giannoccaro e ha 63 anni il dirigente arrestato e accusato di aver ricevuto una tangente di 3mila euro da un rappresentante legale di un’impresa operante nel settore della riproduzione dei supporti registrati, spiega l’Ansa: pare che quello stesso rappresentante fosse anche titolare di un contratto di appalto per l’archiviazione documentale, finora in proroga e firmato proprio dal Policlinico barese. Secondo le prime informazioni fornite dalla GdF alla stampa, il dirigente ospedaliero non avrebbe fatto alcuna resistenza e sarà nelle prossime ore interrogato dal gip di turno per giudicare la propria posizione alquanto in bilico vista la “mazzetta” colta in flagranza di reato.
IL DIRIGENTE È GIÀ IN CARCERE
Giannoccaro, dopo il blitz dei finanzieri, è stato trasferito in carcere a Bari: è come detto accusato di concussione e sembrerebbe inoltre confermato da Repubblica che la somma ricevuta dal rappresentante fosse realmente quella dell’impresa con la quale il Policlinico aveva stipulato un contratto in regime di proroga. Le indagini della Guardia di Finanza e della Procura di Bari sono durate per mesi e l’arresto in flagranza di reato sarebbe stata architettato nel dettaglio da lunghe inchieste dei giudici della Repubblica. Come spiega l’Ansa, il nucleo dei finanzieri entrati in azione sono quelli della Polizia Economico-Finanziaria di Bari, gruppo anticorruzione: dopo mesi di pedinamenti, studi specifici sui possibili implicati nella concussione, l’arresto è scattato in questo martedì pomeriggio. Non si placa dunque il periodo “nero” per la sanità italiana, a solo una settimana dal maxi scandalo avvenuto a Milano dove alcuni dirigenti e primari degli ospedali Pini e Galeazzi sono stati arrestati con l’accusa di truffa e, anche lì, tangenti.