Non è un periodo facile per Facebook, per usare un eufemismo. Dopo lo scandalo Cambridge Analytica che ha portato il fondatore Mark Zuckerberg a presentarsi addirittura al Congresso Usa per chiarire gli aspetti riguardanti la privacy degli utenti, un nuovo schiaffo per il social network arriva direttamente dall’Italia. Come riportato Il Giorno, la Corte d’Appello civile di Milano ha rigettato il ricorso avanzato da Facebook confermando “integralmente” la condanna inflitta nella prima sentenza dell’agosto 2016 per violazione del diritto d’autore e per concorrenza sleale nei confronti di Business Competence srl, una piccola start-up di Milano che aveva prodotto e sviluppato Faround, un’applicazione in grado di dirci – attraverso la geolocalizzazione – i negozi che ci ci circondano e le loro recensioni. Facebook, secondo i giudici, avrebbe studiato l’app e dopo averne carpito i dettagli ne avrebbe prodotta una pressoché identica, denominata Nearby. Facebook sarà costretta ora a pagare i danni alla Business Competence s.r.l..
FACEBOOK, AUMENTANO RICERCHE GOOGLE SU COME CANCELLARSI
A certificare la crisi di Facebook sono anche le ricerche su Google. Dopo lo scoppio dello scandalo Cambridge Analytica sono stati in tanti, e in tutto il mondo, se non fosse arrivato il momento di abdicare, di cancellarsi cioè da Facebook in nome della tutela della propria privacy. Se è vero che il boom di ricerche su come cancellarsi dal social si è verificato nel mese di marzo, lo è altrettanto che anche nel mese di aprile gli utenti continuano a cercare informazioni per tagliare i ponti con la società di Mark Zuckerberg. SEMrush, la piattaforma di web marketing che ha analizzato a fondo la tendenza, ha scoperto che soltanto in Italia nell’ultimo mese circa 22 mila persone hanno digitato sul motore di ricerca “come eliminare l’account facebook”; sono state quasi 40 mila persone invece quelle che su Google hanno scritto “come cancellarsi da facebook”. Il primato spetta ad una ricerca molto definitiva: “cancellare facebook”, effettuata più di 68mila volte. La conferma del fatto che Facebook è in crisi, quanto meno di consensi e popolarità.