All’Ansa l’avvocato dei genitori smentisce le prime informazioni emerse: «Ad oggi non risulta nei confronti del padre alcuna notizia di reato – spiga il legale Paolo Spalluto – ma questo non vuol dire che possa accadere nelle prossime ore. Di certo quanto accaduto ha gettato nello sconforto un’intera famiglia, padre, madre e i tre fratelli maggiori che svolgono attività di barbiere». L’impressione che anche l’avvocato però conferma è che di questo caso si conosca ancora poco per capire cosa effettivamente possa aver spinto il giudice ad allontanare addirittura la ragazzina dalla famiglia d’origine: «Dobbiamo aspettare l’eventuale decreto del giudice per capire la natura e l’entità dell’accaduto e valutare ogni necessaria cautela. Il dato certo è che la lesione al polso sinistro era superficiale, non ha necessitato di alcun punto di sutura o attività di pronto soccorso, medicata dai genitori stessi senza alcuna conseguenza, e per come da loro riferitomi, auto-inferta dalla figlia come un piccolo atto di dispetto per il rimprovero e lo schiaffo ricevuto», spiega l’avvocato sempre ai colleghi dell’Ansa. Si tratta di una famiglia di origine straniera ma in Italia da oltre 15 anni: mai avuto problemi con la giustizia, fino a questo strano caso dagli effetti ancora incerti. L’avvocato ha comunque riportato l’esatta dinamica della vicenda per quanto raccontato dal padre della ragazzina: «dopo averla inutilmente più volte sgridata verbalmente, spazientito dal rifiuto a mettersi a studiare, le ha tirato uno schiaffo sottraendole lo smarthpone. A questo punto la ragazzina si sarebbe allontana dalla stanza dove il padre si trovava con la madre, per farvi poi ritorno e mostrare loro il taglio che si era inferta con un tagliacarte». (agg. di Niccolò Magnani)
IL GIUDICE ALLONTANA LA RAGAZZA DALLA FAMIGLIA
Una vicenda che ha dell’assurdo è accaduta in quel di Lecce, in Puglia: il giudice ha deciso di allontanare da una famiglia la figlia, perché avrebbe subito dei “maltrattamenti” da parte del padre. L’unica colpa del genitore, è stata quella di sgridare la propria bambina di 12 anni per via di un eccessivo utilizzo dello smartphone. Il padre, dopo le ripetute richieste, avrebbe perso la pazienza, rifilando uno schiaffo alla bimba, che corsa in camera si sarebbe quindi ferita ai polsi. Una vicenda paradossale che pone nuovamente al centro dell’attenzione la questione della nomofobia, ovvero, il bisogno di soddisfare determinati bisogni affettivi e relazionali, attraverso il proprio telefonino. Sono moltissimi i giovani, a volte giovanissimi, che viaggiano telefono in mano, sempre pronti a controllare che vi siano notifiche, messaggi, like e quant’altro. Una vera e propria incapacità nel vivere lontano da esso, con stati d’ansia causati da una batteria bassa, da un credito quasi esaurito, o da una mancanza di campo. Questo padre si era forse stancato di questa vita ossessionata dallo smartphone, ed ha deciso di agire da genitore, ma evidentemente avrebbe dovuto fregarsene, stando a quanto dice la legge… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL PADRE INDAGATO PER MALTRATTAMENTI
I cortocircuiti familiari sono all’ordine del giorno purtroppo e abbiamo il “rischio” di assuefarci alle assurdità che la cronaca spesso si sottopone: ma il caso di Lecce ha davvero dell’inquietante e soprattutto dell’assurdo (o almeno lo pare in base alle non molte informazioni di cui siamo in possesso). Una 12enne dopo aver ricevuto dal padre l’ordine perentorio di mettere via il cellulare, ha deciso di chiudersi in camera e tagliarsi (superficialmente per fortuna) il polso, come gesto di ribellione a quello che secondo lei era considerato un sopruso. La lesione è stata medicata immediatamente ed è poi stata notata dalla sua insegnante una volta arrivata a scuola: dopo qualche difficoltà nel voler raccontare quanto successo, la ragazzina ha fornito la sua versione dei fatti alla docente e ha anche aggiunto di aver ricevuto uno schiaffo dal genitore. Normale vicende e baruffe familiari? Non lo sappiamo, potrebbe esserlo – con l’esagerazione di una ragazzina per uno schiaffo, magari mai ricevuto fino a quel momento – oppure è invece è l’ennesimo segnale di continui maltrattamenti in un contesto familiare molto difficile. Non abbiamo sufficienti elementi per poterlo stabilire: tutto quello che sappiamo ce lo ha raccontato il Nuovo Quotidiano di Puglia nelle sue ultime notizie sul caso choc della città di Lecce.
IL PADRE INDAGATO PER MALTRATTAMENTI?
La docente ha poi segnalato tutto al Tribunale dei minorenni che ha deciso per l’allontanamento dalla famiglia della giovane: il caso è avvenuto la scorsa settimana e viene alle cronache oggi proprio per la decisione del giudice di allontanare la ragazzina e, non solo, di aver indagato il padre per maltrattamenti. Quell’uomo è un commerciante che con la moglie lavora per gran parte del giorno per poter sbarcare il lunario: più volte in passato i genitori si erano detti preoccupati per quel rapporto “in simbiosi” che la loro figlia intercorre con il proprio smartphone (in quanto ci riconosciamo in lei?) anche quando è in compagnia con le amiche. Poi però arriva il rimprovero deciso, vola uno schiaffo e la ragazza inaspettatamente si taglia un polso: lì scatta tutto e si apre un’indagine volta a capire realmente cosa sia successo e cosa ha portato davvero la ragazza a tentare, seppure in maniera confusa e superficiale, di farsi del male. Come scrive ancora il Quotidiano di Puglia, «I genitori della 12enne hanno nominato un legale, l’avvocato Paolo Spalluto, per verificare quali siano state le circostanze ritenute tanto gravi da determinare l’allontanamento della figlia».