È durato circa venti minuti l’incontro avvenuto questa mattina tra Papa Francesco e Thomas Evans. Il padre del piccolo Alfie al termine dell’udienza privata ha dichiarato in Piazza San Pietro che Bergoglio ha ordinato a uno dei suoi collaboratori di chiedere asilo per il bambino di ventuno mesi. «Non capisco l’italiano ma ho capito bene che il Papa ha detto ad uno dei suoi colleghi di chiedere immediatamente asilo per Alfie – ha dichiarato Thomas, come riportato da Il Giornale -. Era visibile l’emozione nei suoi occhi». Bergoglio si era già interessato alla storia di Alfie Evans, prima con un tweet e poi domenica scorsa con una dichiarazione pubblica, durante il Regina Coeli. I genitori di Alfie vorrebbero che il bambino venisse trasferito a Roma, all’ospedale del Vaticano Bambin Gesù. Il nosocomio ha già dato la disponibilità ad accogliere il bambino affetto da una malattia neurologica degenerativa che non sarebbe tuttavia stata diagnosticata con precisione. (agg. di Silvana Palazzo)
PAPA FRANCESCO INCONTRA IL PADRE DI ALFIE EVANS
Si ricorrerà ancora in appello, nella ormai lunga battaglia dei genitori di Alfie Evans, il bambino di 23 mesi affetto da una rara forma di malattia sconosciuta a cui i giudici inglesi, in vari processi, d’accordo con l’ospedale pediatrico di Liverpool dove è ricoverato, hanno sentenziato il fine vita “per il suo bene”. Secondo recenti notizie delle ultime ore oggi ci dovrebbe essere una ulteriore e sicuramente utimo ricorso in appello alla Corte suprema. La malattia da cui è colpito il bambino è stata diagnosticata degenerativa il cui esito però non sarebbe inglese. Ma come già nel precedente caso di Charlie Gard, altro bambino affetto da una malattia apparentemente incurabile, per la giustizia inglese è “nel miglior interesse” dei bambini stessi che venga sospesa ogni tipo di sostegno con macchine, dunque devono morire. I due giovani genitori, Tom di 21 anni e Kate di 20, sono del tutto contrari alla decisione e hanno chiesto invano più volte il trasferimento a altro ospedale, in particolare il Bambin Gesù di Roma che come nel caso di Charlie si è detto disposto a ospitarlo. Postando le immagini dell’incontro sui social, Tom ha intitolato così: “Santità, salvi nostro figlio”.
“CUSTODIRE OGNI VITA”
Ma la polizia inglese impedisce il trasferimento e piantona 24 ore su 24 la stanza del bambino dopo un tentativo del padre di portarlo via. A insaputa di tutti, papà Tom si è recato oggi in udienza privata da papa Francesco in Vaticano, che ha lanciato diversi appelli in difesa di Alfie. I due si sono incontrati a casa Marta per un colloquio di circa venti minuti. L’episodio dimostra la presa di posizione ufficiale della Santa Sede a sostegno della famiglia, c’è chi ipotizza che la famiglia possa prendere la cittadinanza italiana per ottenere il trasferimento di Alfie al Bambin Gesù. Durante l’udienza del mercoledì poi, papa Francesco ha interrotto la catechesi che stava leggendo e improvvisando ha chiesto un minuto di preghiera per Alfie: ““Voglio ribadire che l’unico padrone della vita, dall’inizio alla fine naturale, è Dio. Il nostro dovere è fare di tutto per custodire la vita” ha detto.