Una truffa colossale quella organizzata da una serie di società di Buenos Aires, Milano e Como. Un’organizzazione di contraffazione sgominata oggi dalla Guardia di Finanza, che ha portato alla luce un’ingente quantità di capi di abbigliamento contraffatti a marchio Yves Saint Laurent, del valore di 150 milioni di euro. I “furbetti” acquistavano i prodotti in Cina, per poi ultimarli con le etichette e poco altro, spacciandoli quindi per Made in Italy. Un sistema che ovviamente lede l’immagine italiana, e che purtroppo è molto diffuso. Sono infatti moltissimi i casi di contraffazione, non soltanto di prodotti delle maison di moda, come ad esempio Armani, Dolce & Gabbana, Versace e via discorrendo, ma anche di beni alimentari, che sia il parmigiano reggiano, la pasta, la mozzarella, la pizza, il vino ecc ecc. Per fortuna l’Italia è la nazione più ricca al mondo in quanto a prodotti di qualità e di livello assoluto, dalla moda al cibo, passando per le automobili, e di conseguenza sono svariati i tentativi di falsificare le eccellenze del Bel Paese. La Guardia di Finanza è sempre all’erta, pronta a portare alla luce altre attività sospette, come quanto avvenuto oggi in quel di Como. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SEQUESTRATI BENI PER 25 MILIONI

Grande colpo della Guardia di Finanza nella lotta alla contraffazione. Nelle scorse ore, come svelato dal quotidiano IlGiorno, sono stati sequestrati beni per 25 milioni di euro a due società con sede nel comasco. Le Fiamme Gialle hanno individuato quasi 166mila capi d’abbigliamento e accessori con marchio contraffatto Yves Saint Laurent, noto stilista francese. Nel dettaglio, nelle aziende incriminate, sono stati scoperti numerosi bancali contenenti sciarpe, cravatte e borse provenienti dalla Cina, con il marchio Made in Italy. Dopo le opportune indagini con l’ausilio di specialisti del settore, si è scoperto che svariati capi e accessori erano falsi, e privi della licenza al commercio della famosa maison parigina. Il traffico di merce contraffatta era alquanto complesso, visto che il tutto partiva da una società argentina con sede in Buenos Aires, che attestava, senza esserlo, di essere licenziataria di Yves Saint Lauren.



CONTRAFFAZIONI PER PIU’ DI 150 MILIONI DI EURO

I sudamericani commissionavano i capi di abbigliamento ad una società di Milano, che a sua volta, trasmetteva l’ordine alle imprese comasche. Questi ultimi acquistavano i prodotti in Cina, e poi li giravano a due aziende di Fenegrò e Lonate Ceppino per ultimarli con operazioni di ricamo e le etichette. Sono circa 800mila i capi falsificati dal 2015 al 2017, e molti di essi finivano sul mercato americano. Non è da escludere che sia coinvolto, a sua insaputa, anche il magazzino “Saks 5th Avenue” di New York, dove vennero appunto segnalati, nel settembre 2017, prodotti falsi con marchio YSL. In totale, il valore dei beni contraffatti nel triennio supera i 150 milioni di euro, una truffa senza precedenti. I rappresentanti delle due società di Como e di quella di Milano, sono stati denunciati per i reati di contraffazione, frode nell’esercizio del commercio e ricettazione.

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