Si è svolta oggi una nuova udienza del processo a carico di due esponenti del clan degli Spada di Ostia, accusati di tentato omicidio. Il procedimento ha a che fare con uno scontro a fuoco tra appartenenti al clan Spada e Triassi avvenuto il 17 luglio del 2013 a poca distanza dall’abitazione di Federica Angeli, giornalista di Repubblica e testimone oculare che denunciò agli inquirenti tutto ciò a cui aveva assistito. Oggi, la Angeli è tornata in Tribunale sentita in qualità di testimone. “Hanno provato in tutti i modi a privarmi della mia libertà e sono riusciti a privarmi di quella fisica perché ho la scorta ma sicuramente io alle loro regole non ci sto e oggi posso dirvi che mi sento libera, è una bellissima sensazione. Non ho paura”, è il suo messaggio detto in aula. La giornalista, come spiega Repubblica.it, da 1736 giorni è sotto scorta. Un lungo periodo durante il quale ha ammesso di aver ricevuto molte minacce dirette e indirette, ma anche insulti via social ed avvertimenti. “Anche mio figlio quando aveva 8 anni venne preso di mira da Carmine Spada che gli fece il segno della croce”, ha rivelato, spiegando poi che dal giorno in cui assistette a quel conflitto a fuoco, vive ormai blindata in casa senza neppure la possibilità di potersi affacciare sul balcone. Al cospetto dei giudici ha quindi rimesso insieme i ricordi di quel 17 luglio di cinque anni fa: “Carmine Spada intimò alle persone che si erano affacciate alla finestra di rientrare dentro”, ha proseguito, citando letteralmente le frasi colorite che Spada avrebbe pronunciato per intimare ai presenti di restare nelle proprie case. Lei però, rimase lì nonostante il marito la intimasse a rientrare. “Non eseguo gli ordini di uno Spada”, ha commentato. Dopo poche ore dalla sua denuncia fu convocata dal prefetto di Roma e le fu immediatamente assegnata una scorta. Lei fu la prima a Ostia, in 40 anni, a denunciare gli Spada. Solo un mese e mezzo prima da quell’evento, la stessa giornalista aveva denunciato Armando Spada nell’ambito di un’inchiesta giornalistica.
VIRGINIA RAGGI IN TRIBUNALE: SOSTEGNO A FEDERICA ANGELI
Ad essere presente in aula, oggi, nel corso del processo agli Spada che si è tenuto a Roma, anche la sindaca della città, Virginia Raggi. La sua presenza in Tribunale ha avuto una grande importanza: “Sono qui perché le istituzioni non devono mai lasciare soli i cittadini soprattutto quando si tratta di lottare contro la mafia”, ha detto, come riporta Repubblica online. La sua presenza, nel ruolo di sindaca di Roma, è stata giustificata dall’esigenza e dal dovere di lanciare un messaggio forte contro la malavita. “Gli Spada sappiano che Roma non ha paura”, ha tuonato la Raggi, ribadendo la sua vicinanza alla giornalista Federica Angeli, “che ha il coraggio di testimoniare”. Il primo cittadino della Capitale ha poi voluto ribadire la sua vicinanza anche a tutti i cittadini che si sono schierati in prima linea contro la mafia, tra cui Giuliana Di Pillo, presidente Municipio di Ostia, Paolo Ferrara, capogruppo del M5S nel X Municipio, tutte le forze dell’ordine, cittadini ed imprenditori onesti di Ostia e dell’intero territorio. Vicinanza alla giornalista anche da parte della Regione Lazio che ha ribadito come la “Angeli in questi anni con rigore e professionalità ha continuato ad illuminare con le sue inchieste giornalistiche un territorio devastato dalle mafie come Ostia”.