Santa Emma, la storia
Nella giornata del 19 aprile la Chiesa Cattolica ricorda e celebra Santa Emma. Secondo le fonti storiche arrivate fino a noi, questa Santa visse in Sassonia più o meno intorno all’anno 1000. Santa Emma era di famiglia nobile, visto che faceva parte della famiglia degli Immeginder e suo fratello fu vescovo di Paderborn. Sempre le fonti riportano il fatto che Emma rimase vedova quando era ancora molto giovane, visto che suo marito, un esponente della nobiltà sassone, venne a mancare dopo solo pochi anni di matrimonio. Emma decise però di rimanere fedele all’unico uomo che aveva mai amato e rimase vedova per 40 anni. Emma non cambiò mai idea e decise di utilizzare il tempo che le era rimasto per fare opere di bene: per fare ciò utilizzò gran parte dell’ingente patrimonio che aveva a disposizione. Non è certo un caso che questa santa sia simbolo di carità e di generosità. E per alcuni non è un caso che il suo nome fosse Emma, visto che dal punto di vista etimologico, questo nome richiama il concetto di gentilezza e carità.
Santa Emma a Brema
Santa Emma è la patrona della città tedesca di Brema. Dopo la sua morte fu venerata come santa, ma non è storicamente accertata la sua canonizzazione. La sua tomba dev’essere rimasta nel Duomo di Brema fino al XVI secolo, ma gli scavi archeologici eseguitivi tra il 1973 ed il 1976 non portarono ad alcun ritrovamento. Nella chiesa cattolica di San Giovanni a Schnoor, storico quartiere di Brema, Santa Emma è ritratta in una vetrata. Invece, nella chiesa di Santa Maria a Stiepel vi è una vetrata che mostra l’arcivescovo di Colonia Eriberto mentre consegna ad Emma l’autorizzazione ad erigere una chiesa. Ovviamente il 19 aprile non viene ricordata solo Santa Emma. Tra le figure che sono state santificate si possono ad esempio ricordare San Mappalico e Santa Maria di Persia. Tra coloro che invece sono al momento beati ricordiamo Burcardo di Bellevaux.