Ancora un incidente sul lavoro e ancora una volta per delle cause del tutto non chiare: siamo nella provincia di Torino, precisamente nel Canavese a Salassa nella azienda Rg Polietilene, dove un operaio addetto alle pulizie è stato trovato morto schiacciato da un carico enorme di balle polietilene probabilmente nella notte appena passata. È stato rinvenuto stamattina dai colleghi che sotto choc hanno scoperto il cadavere schiacciato dalle diverse ed enormi cariche pesanti ognuna 800 chili: si trovava nel magazzino della società di materie plastiche, come ogni alba passata in rassegna per la pulizia dell’intera azienda. Come spiega Repubblica, la vittima è Salah Sehmani, 50 anni, di origine marocchina e residente a Favria: per poter liberare il corpo letteralmente schiacciato è stato ovviamente necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine, giunte alla Rg di Salassa in pochi minuti. A breve sul luogo della tragedia, l’ennesima sul lavoro in questo 2018 davvero maledetto finora, stanno arrivando anche gli ispettori dello Spresal dell’Asl To4 per poter iniziare i rilievi utili a capire cosa possa davvero essere successo tra la notte e la primissima mattina.



RIVOLTA DEI SINDACATI

Le Forze dell’Ordine non escludono che l’operaio possa aver avuto un malore e si è poi trascinato in un secondo momento l’enorme carico che stava manovrando: in alternativa, qualcosa potrebbe invece essersi rotto nei meccanismi del magazzino causando l’immane tragedia. Tutto è avvolto nel mistero con l’unico elemento chiaro che purtroppo è la scomparsa del 50enne di origine marocchina: nella stessa azienda, riporta Torino Oggi, lo scorso anno un altro operaio è rimasto vittima di un grave infortunio. Anche su questo gli inquirenti indagheranno e la Procura di Torino aprirà un’inchiesta; «Ancora una volta – scrive il sindacato Flictem Cgil – dobbiamo denunciare una vittima sul lavoro nella nostra regione dove, nel corso del 2017, i dati certificati dell’Inail segnalano che gli infortuni mortali sono aumentati del 2,5%». Si uniscono poi anche le altre sigle sindacali che partecipando alla “rivolta” contro un sistema di sicurezza e regole che purtroppo è sempre più carente: «E’ frustrante, ogni volta, dover ribadire che il cammino per garantire la salute dei lavoratori ed il rispetto del lavoro è ancora lungo, anzi in questi anni si sono fatti passi indietro. Eppure ridurre e prevenire gli infortuni sul lavoro è possibile e, a ben vedere, sarebbe anche un risparmio economico per la collettività: meno infortuni vorrebbe dire minore spesa per le strutture sanitarie e assistenziali», conclude la nota della Cgil.

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