Emmanuel Macron è negli ultimi giorni al centro di diverse polemiche per via delle sue politiche sull’immigrazione. Infatti, non solo la nuova legge che dovrebbe presto essere votata in Parlamento sta rischiando di spaccare il partito dell’inquilino dell’Eliseo ma ora c’è anche l’emergenza che interessa il nord della capitale quale nuova spina nel fianco: infatti, a nord di Parigi continua a crescere una vera e propria tendopoli dove sono accampati moltissimi immigrati, provenienti proprio dall’Italia o che in precedenza si trovavano a Calais prima di venire espulsi. La situazione nella zona è diventata a tal punto caotica che a lamentarsi ora anche gli abitanti che vedono centinaia di persone dormire nei posti più disparati o accampandosi pure sotto i ponti. E la situazione diventa di giorno in giorno sempre più critica, tanto che oramai nemmeno più le associazioni dei volontari riescono a far fronte al problema dopo che anche il Governo, di fatto, ha denunciato la sua impotenza: inoltre, a livello di immagine, si tratta di un duro colpo alla credibilità di Macron dal momento che non si parla dell’importante ma pur sempre periferico snodo di Calais, ma della capitale del Paese che non riesce a gestire l’emergenza profughi.



LA NUOVA E CONTROVERSA LEGGE SULL’IMMIGRAZIONE

Non solo: come detto la questione si intreccia nelle ultime ore alla controversa approvazione di una legge sull’immigrazione e sulla quale lo stesso Macron pare puntare molto, nonostante alcune spaccature all’interno del suo stesso partito. Già un nuovo slittamento provocato da una valanga di emendamenti ha fatto salire il termometro politico, tanto che il testo è stato già bocciato senza appello non solo dalle forze di destra ma pure da esponenti ed elettori di quella sinistra da cui in passato Macron ha attinto molti voti. La nuova legge (“Asilo e immigrazione”) infatti si preannuncia come una stretta sul tema dato che punta ad aumentare la detenzione amministrativa, ridurre drasticamente i tempi di asilo (da 120 a 90 giorni) e inasprire notevolmente le pene per chi dovesse in futuro entrare in modo illegale in Francia. Dunque, un giro di vite che permetterebbe di aumentare il numero delle espulsioni e che non pare piacere a molti deputati macroniani che hanno contribuito anche loro alla suddetta valanga di emendamenti in Assemblea. Alcuni dei deputati dissidenti hanno spiegato che quella del Governo vuole essere solamente una prova di forza, ma non tenendo conto che intanto alla periferia di Parigi aumenta il numero dei profughi che si accampa alla bell’è meglio mentre il sistema di accoglienza è andato oramai in tilt.

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