San Fedele, la storia

Il 24 aprile si festeggia San Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire. Fedele è stato un frate cappuccino e missionario, impiegato principalmente nella Germania protestante con il compito di ricondurla al cattolicesimo. Linciato da una folla di protestanti nel 1622, Fedele fu beatificato nel 1729 e quindi santificato da papa Benedetto XIV nel 1746. Fedele da Sigmaringen nacque nella Germania del Sud nel 1577. studiò giurisprudenza e cominciò a lavorare come avvocato. Ben presto però decise di abbandonare la professione, insieme a suo fratello, per dedicarsi a Dio. Entrò quindi nel convento dei cappuccini di Friburgo nel 1612, dove prese i voti e venne ordinato sacerdote. Durante i suoi anni in convento scrisse alcuni libretti, oggi andati perduti, contro i protestanti e i calvinisti, che lo resero abbastanza famoso fra i cattolici tedeschi. La Germania era infatti all’epoca profondamente divisa fra cattolici e protestanti, con principi e nobili locali che spesso si schieravano dall’una o l’altra parte in base alle convenienze politiche e militari.



Il martirio di San Fedele

Nel 1614 il Vescovo di Coira gli chiese, vista la sua fama, di formare un gruppo di missionari con cui contrastare la diffusione del protestantesimo nella sua diocesi. Fedele partì quindi per il cantone svizzero dei Grigioni, dove cominciò a predicare. L’Impero Asburgico era ufficialmente cattolico e professarsi protestante, nei Grigioni, aveva anche delle ragioni politiche e indicava la volontà di rendersi indipendente dall’Impero. Il 24 aprile del 1622, uscito dalla chiesa dopo aver celebrato messa, Fedele da Sigmaringen fu attaccato e linciato da un gruppo di protestanti, che vedeva in lui un funzionario dell’odiato Impero Asburgico. Il 24 aprile si commemorano, oltre a San Fedele da Sigmaringen, anche i martiri Sant’Alessandro di Lione e Sant’Antimo di Nicomedia, l’abate San Deodato di Blois e Santa Maria di S. Eufrasia, fondatrice delle Suore del Buon Pastore.

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