Pensavano di trovarsi di fronte del cibo avariato o mal conservato, ma mai avrebbero pensato, i vigili di Torino, di dover sequestrare topi e nutrie cucinati. E’ successo nella giornata di sabato, presso il mercato di Porta Palazzo. Ogni settimana la polizia municipale sequestra svariati oggetti contraffatti, ma il ritrovamento di topi e nutrie destinate ad essere mangiati, è stata decisamente una scoperta shock. A cucinarle erano delle nigeriane, che i vigili stavano seguendo da diverse settimane, e che di solito si appostavano al numero civico 119 di corso Regina Margherita, con dei trolley pieni di cibo conservato sotto sale. Le donne africane lo vendevano direttamente ai propri connazionali per pochi euro, e forse nemmeno loro sapevano che stessero mangiando dei topi. Appena i vigili hanno effettuato il loro blitz, due nigeriane sono riuscite a sfuggire mentre una è stata fermata e denunciata per la violazione della legge che disciplina l’igiene della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL COMMENTO DEI MERCANTI

Come spesso accade le cattive azioni di pochi rischiano di avere ripercussioni anche sui tanti che nulla hanno a che fare con determinate malefatte. Capita così che il rischio di fare di tutta l’erba un fascio per gli ambulanti di Porta Palazzo a Torino, dopo la scoperta della vendita non autorizzata delle nutrie e dei topi nei banchetti di “street food”, sia concreto. Ad indignarsi per tempo, però, sono gli stessi ambulanti, che ai microfoni de La Stampa chiariscono di non avere niente a che fare con i numeri allarmanti snocciolati – pure a proposito della vendita di merce contraffatta – dal comandante Bezzon nella commissione consiliare:”Nel 2017 abbiamo recuperato 1082 capi durante 297 servizi, 286 solo da gennaio a marzo per 113 blitz”. Quello che sta a cuore degli ambulanti di Porta Palazzo è prima di tutto rassicurare la propria clientela dopo l caso degli spiedini di topo e delle nutrie arrosto:”A Porta Palazzo siamo tanti, onesti e seri, la nostra merce è di altissima qualità, questo è un caso isolato che non ci riguarda, la gente deve e può venire nel nostro mercato e trovare cibo fresco e sano”. (agg. di Dario D’Angelo)



MAGGIORI CONTROLLI IN ARRIVO

Tutti i sabati la polizia municipale effettua dei controlli a sorpresa nel mercato di Porta Palazzo in Torino. E quasi ogni weekend, i vigili sequestrano quantità ingenti di materiale contraffatto o, come nell’ultimo caso, nocivo alla salute. La notizia degli spiedini di topo e delle nutrie arrosto sta facendo il giro del web, e a molti avrà fatto sicuramente ribrezzo. Una bancarella gestita da nigeriani vendeva il cibo in questione, a pochi euro, e le forze dell’ordine hanno sequestrato almeno una decina di nutrie, pronte ad essere mangiate. Al di là delle nutrie e dei topi serviti sul piatto, il problema del falsari resta annoso nel mercato torinese, come confessato anche dall’assessore al Commercio, Alberto Sacco: «È il periodo delle gite scolastiche – le parole riportate da La Stampae i ragazzi sono le vittime preferite dai falsari, per questo, con l’aiuto delle squadre della Circoscrizione 1, dalla prossima settimana sorveglieremo con pattuglie speciali le zone della Mole, del Museo Egizio e dei Musei Reali». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL PROBLEMA DELLE NUTRIE

Nutrie, topi e pesci raccolti nei pressi delle vicine rive del Po: erano questi gli ingredienti principali dello “street food illegale” che tre donne di nazionalità nigeriana vendevano al mercato di Porta Palazzo a Torino: il cibo, che non rispettava nemmeno le più elementari norme di igiene in fatto di conservazione, è stato sequestrato dagli uomini dei Vigili del Fuoco prima che la commercializzazione (non solo a dei loro connazionale ma anche a chi non poteva permettersi di mangiare e persino ad italiani amanti del genere…) continuasse ma è certo che già in passato questi animali e alcuni pesci venivano arrostiti e poi venduti per strada: in particolare, le nutrie paiono essere di facile reperibilità sulle rive del fiume che attraversa il capoluogo piemontese, in barba a un piano anti-nutrie che era stato varato senza successo e che aveva portato a uno scontro tra le varie forze politiche: secondo alcuni dati, questi mammiferi roditori che venivano venduti essiccati e allo spiedo sarebbero infatti presenti in migliaia di unità lungo le rive del Po. (agg. R. G. Flore)

SEQUESTRATO LO STREET FOOD NIGERIANO

Una scoperta alquanto scioccante quella effettuata dai vigili di Torino. Presso il mercato di Porta Palazzo sono stati rivenuti alcuni cartoni contenenti cibo “particolare”, leggasi dei topi sullo spiedo, ma anche delle nutrie fatte arrosto, e del pesce essiccato. Lo “street food” era gestito da un gruppo di nigeriani, che rivendevano appunto il cibo di cui sopra a pochi euro, giusto per arrotondare. Quello delle nutrie è un problema serio per il capoluogo piemontese, visto il loro numero, ma nei piani del Comune non vi è di certo quello di catturarle per poi mangiarle. Un sequestro effettuato dalla Polizia Municipale torinese nelle scorse ore, che è stato affiancato da altra merce sequestrata, forse più comune, come ad esempio diversi falsi di giacche Napapijiri, ma anche cinture di Prada, borse di Louis Vuitton, scarpe Nike e portafogli di Gucci. Il materiale sequestrato ha raggiunto numeri incredibili, al punto che i vigili spiegano: «Così tanti che ora siamo logisticamente in difficoltà per lo stoccaggio: non sappiamo più dove metterli in attesa che il perito confermi la contraffazione e si possa procedere a distruggerli». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL BANCHETTO “ALTERNATIVO”

Preparavano un banchetto tutt’altro che prelibato tre nigeriane di Torino. In zona Porta Palazzo, le tre africane sono state denunciate perché mettevano in commercio cibo di primissima qualità, giusto per dire un eufemismo. Con pochi euro, infatti, si potevano mangiare spiedini di topo, ma anche delle nutrie arrosto e infine del pesce essiccato. Alimenti di prima scelta, visto che i tre animali in questione provenivano dal Lungo Po, pescati probabilmente personalmente dalle stesse donne denunciate. La scoperta, come riporta l’edizione online del quotidiano IlGiornale, è stata effettuata pochi giorni fa dalla polizia municipale torinese, dopo uno degli innumerevoli blitz nei confronti del commercio abusivo.

“C’E’ UN SERIO PROBLEMA SUGLI ALIMENTI”

Dentro un cartone si conservavano appunto le tre bestie arrostite, che con grande probabilità venivano vendute ad altri connazionali delle nigeriane, o eventualmente, a poveri disperati che non avevano nulla di cui cibarsi. «C’è un serio problema sugli alimenti venduti per strada illegalmente o mal conservati, dalla carne al pesce, ma anche latte e pane», le parole di Emiliano Bezzon, comandante della polizia municipale di Torino, durante la Commissione sull’abusivismo commerciale, come riporta La Stampa. Pare che in totale siano state trovate ben 10 nutrie, riconosciute grazie all’intervento dei veterinari chiamati dalle autorità locali.