Si è concluso passata la mezzanotte, dopo 14 ore di camera di consiglio, il processo di primo grado a carico dell’ex pm della Dda di Roma, Roberto Staffa, condannato a 11 anni di carcere. Le accuse sono molteplici e gravissime: corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico e detenzione di materiale pedopornografico. Il magistrato, inoltre, secondo l’accusa avrebbe avuto diversi rapporti sessuali con donne e transessuali sotto indagine, concedendo favori in cambio di sesso. Come spiega Il Messaggero, la Procura aveva chiesto ai giudici la condanna a 10 anni e sei mesi, contestando anche la concussione, accusa che però è caduta o derubricata. Staffa, pm specializzato in criminalità organizzata e che in passato rappresentò l’accusa in inchieste del calibro della mala del Brenta, era stato arrestato 5 anni fa, nel gennaio 2013. Tutto ebbe inizio con le accuse di una transessuale. Da allora furono piazzate cimici e telecamere nascoste non solo nella sua abitazione ma anche nel suo ufficio a piazzale Clodio, soggetto a perquisizione lo stesso giorno del suo arresto. Secondo le indagini, Staffa ebbe rapporti con transessuali concedendo in cambio permessi di soggiorno temporanei.
PRIMO COMMENTO DELLA DIFESA DOPO LA CONDANNA
Alla prima denuncia della trans ne erano seguite molte altre, tutte aventi lo stesso oggetto: favori in cambio di sesso. Le indagini sullo scandalo che aveva travolto Roberto Staffa approdarono così a Perugia, la cui procura era competente nell’indagare sui magistrati romani. Secondo l’accusa, nell’ufficio dell’ex pm ci fu un incontro intimo anche con Laura Terrisi, la compagna di Consiglio Casamonica, rampollo del clan di origine sinti. In cambio del rapporto, Staffa si sarebbe impegnato a concedere i domiciliari all’uomo, che si trovava in carcere. Una vicenda che mise nei guai anche la Terrisi la quale ha già patteggiato un anno e 10 mesi di carcere. Ora, dopo la condanna, la difesa dell’ex magistrato rappresentata dall’avvocato Salvatore Volpe, Corriere.it ha commentato a caldo: “L’impianto accusatorio è stato profondamente ridimensionato leggeremo con attenzione sia il dispositivo che ovviamente le motivazioni”.