A casa sua sono stati ritrovati computer e supporti informatici usati per superare le protezioni dei sistemi di sicurezza dei siti. In pratica, un hacker che collaborava con una organizzazione dedita a cyber attacchi. Il ventottenne italiano, residente a San Giorgio Albanese in provincia di Cosenza e abitante con i genitori, è stato individuato grazie a una operazione in collaborazione con la polizia olandese che dal 2017 indagava sul sito webstresser.org, attraverso il quale era possibile acquistare i cosiddetti servizi di stress test, programmi informatici per verificare e superare le difese elettroniche delle aziende o anche dei governi. Una operazione portata in porto grazie al Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche – C.N.A.I.P.I.C. – della Polizia Postale e delle Comunicazioni, con l’ausilio della Sezione Polizia Postale di Cosenza ed il supporto logistico della Stazione dei Carabinieri di San Giorgio Albanese in collaborazione con la polizia olandese e il supporto di Europol.
I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE CONTRO GLI ATTACCHI DDOS
L’operazione era stata denominata Power OFF. Il primo personaggio intercettato, monitorando forum e siti analoghi, è stato un certo “nembokidd”, risultato un acquirente e un venditore di botnet pagati in bitcoin. Si è poi scoperto che il personaggio aveva compiuto 273 attacchi informatici 143 dei quali verso siti istituzionali italiani, tra cui anche la camera dei deputati, il ministero della difesa, i carabinieri, la polizia, l’agenzia giornalistica Ansa, in un periodo compreso tra l’autunno del 2017 e il febbraio di quest’anno. In seguito si è scoperto chi si nascondeva dietro il nick nembokidd, il 28enne arrestato adesso dalla polizia, un esperto informatico con numerosi precedenti, in stato di libertà vigilata. Il sito webstress, adesso chiuso, era considerato il più grande negozio online dove acquistare programmi per cyber attacchi e contava più di 136mila utenti registrati e 4 milioni di attacchi su scala mondiale. Gli amministratori del sito sono stati arrestati in Croazia, Regno Unito, Canada e Serbia, in tutto otto persone arrestate e il sequestro di oltre 40 dispositivi, 4 server, 1 dominio internet di 1° livello e la denuncia di 10 altre persone in varie nazioni.