La Sala Stampa Vaticana ha da poco ufficializzato un importante appuntamento nell’agenda di Papa Francesco dei prossimi mesi: tornerà in Puglia, questa volta a Bari dopo la recente visita suoi luoghi di Don Tonino Bello a Molfetta. «Il prossimo 7 luglio papa Francesco si recherà a Bari, finestra sull’Oriente che custodisce le reliquie di san Nicola, per una giornata di riflessione e preghiera sulla situazione drammatica del Medio Oriente che affligge tanti fratelli e sorelle nella fede», scrive la Sala Stampa diretta da Greg Burke, che poi aggiunge «A tale incontro ecumenico per la pace intende invitare i capi di Chiese e comunità cristiane di quella regione. Fin da ora papa Francesco esorta a preparare questo evento con la preghiera». Un vertice per la Pace, un vertice ecumenico dal forte valore “simbolico”: dopo il richiamo continuo alla pace in Siria e in Corea del Nord – giusto oggi in Udienza Generale ha lodato l’incontro che si terrà venerdì prossimo tra i due leader Kim Jong-un e Moon Jae-in come speranza di una pace rapida – ora arriverà anche l’incontro importante nella Basilica di San Nicola probabilmente anche con altri leader religiosi. «La Chiesa di Bari – spiega in una nota l’arcidiocesi di Bari e Bitonto – rappresenta un ponte tra Oriente e Occidente e da sempre è consapevole della sua vocazione ecumenica. Questo grazie anche alla presenza del corpo di San Nicola, venerato sia dalle Chiese di Occidente, sia da quelle di Oriente. Già il patriarca Kirill, la scorsa estate, accogliendo le reliquie del santo taumaturgo Nicola, aveva evidenziato – nella sua omelia a Mosca nella Cattedrale del Salvatore – come davvero Bari è il centro che unisce Oriente e Occidente ed aveva invitato a pregare perché questa città diventasse sempre più città di mediazione». 



“BATTESIMO NON È FORMULA MAGICA MA DONO DELLO SPIRITO”

Nell’udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha insistito ancora una volta sul significato profondo del Battesimo dopo che la scorsa settimana aveva puntato i riflettori della catechesi in Piazza San Pietro sempre sul primo sacramento della Chiesa Cattolica (ricordando la grande importanza di tenere memoria del giorno del proprio Battesimo). «Il sacramento della fede non è una formula magica, ma un dono dello Spirito Santo», spiega con le consuete “metafore” tipiche del magistero di Bergoglio e dello stile dei Gesuiti. Non è una formuletta da recitare per “proteggere” i bambini: «al fonte battesimale non si va mai da soli, ma accompagnati dalla preghiera di tutta la Chiesa», continua a braccio il Pontefice davanti ai tanti fedeli giunti in Pellegrinaggio in Vaticano. Per il Papa la Chiesa deve sempre ricordare la preghiera come forma massima di rapporto, relazione tra la domanda del singolo uomo e la Grazia del Signore. «La Chiesa prega e prega per tutti, per tutti noi! Noi Chiesa, preghiamo per gli altri. È una cosa bella pregare per gli altri. Quante volte non abbiamo alcun bisogno vicino e non preghiamo… Non dimenticatevi: la preghiera della Chiesa sempre è in atto. Ma noi dobbiamo entrare in questa preghiera e pregare per tutto il popolo di Dio e per quelli che hanno bisogno delle preghiere».



“LA CHIESA SEMPRE VICINA AI SUOI FIGLI”

Il tema del Battesimo è davvero una specifica per Papa Francesco che già numerose volte nel corso del suo Pontificato ha voluto sottolineare con diverse “figure” l’importanza del primo “sigillo” cristiano nella vita di ogni fedele. In un Angelus dello scorso gennaio, il Papa aveva detto che «Il giorno del battesimo è l’impegnativa carta d’identità del credente: lo Spirito è l’artefice del battesimo di Gesù e anche del nostro battesimo. Più che la tappa», aggiunse Bergoglio, «che scandisce sociologicamente l’iscrizione al registro della parrocchia, quel giorno costituisce l’impegnativa carta d’identità del credente». Tornando ad oggi, il Santo Padre ha esortato ancora a pregare per i bambini, per tutti i bimbi e per la loro «salute spirituale e corporale. È questo un modo di proteggere i bambini con la preghiera». Non cita direttamente il nome questa volta, ma non è difficile pensare a chi si possa riferire in particolare il Santo Padre, ovvero a quel piccolo Alfie Evans per cui la Chiesa e il Governo italiano si stanno muovendo da tempo per sostenere la sua lotta per la vita (qui tutte le ultime novità sul caso del bimbo inglese malato). «Il Battesimo – ha aggiunto Papa Francesco – è un dono dello Spirito Santo che abilita chi lo riceve a lottare contro lo spirito del male». Secondo il Santo Padre, sfuggire al maligno è assai difficile, come evitare i suoi inganni: ma Francesco non si tira indietro e invita la comunità intera a «al combattimento continuo. Dobbiamo però anche sapere che non siamo soli, che la Madre Chiesa prega – la Chiesa prega – affinché i suoi figli, rigenerati nel Battesimo, non soccombano alle insidie del maligno ma le vincano per la potenza della Pasqua di Cristo».

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