Alessandra Mussolini ha fatto visita quest’oggi a Macerata, per incontrare il sindaco della città marchigiana ed esternare il proprio punto di vista su quanto accaduto lo scorso 25 aprile, il famoso fantoccio raffigurante il Duce, appeso a testa in giù per essere picchiato dai bambini come un gioco. Anche un’altra donna della famiglia Mussolini è voluta intervenire, e precisamene Rachele, nipote di Benito e sorellastra di Alessandra. Ha usato la pagina personale Facebook per esprimere il proprio dissenso nei confronti di quanto avvenuto nella giornata di mercoledì: «Incoraggiare dei bimbi a spaccare la testa del fantoccio di mio nonno – scrive la consigliera comunale dei Fratelli d’Italia di Roma – appeso al contrario (ricordando i fatti di Piazzale Loreto) è un’azione scorretta prima di tutto nei confronti del minore. Dopo 70 anni questa è la pacificazione? Vergognatevi». Rachele è quindi indignata per il coinvolgimento dei più piccoli in questa iniziativa, che ricordiamo, è stata organizzata dalla Palestra popolare Macerata e dal Collettivo Antifà. Chissà se la vicenda troverà mai la parola fine. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
TENSIONE FRA ALESSANDRA MUSSOLINI E CARANCINI: IL VIDEO
Aveva annunciato la visita a Macerata, e così è stato. Alessandra Mussolini, esponente di Forza Italia, ha voluto incontrare il primo cittadino maceratese, dopo il fantoccio del nonno Benito appeso ieri in piazza a mo’ di pentolaccia. L’europarlamentare si è presentata nelle Marche con dei vermi, che la stessa avrebbe voluto regalare all’assessore Montevedrde: «Che non può avere le deleghe alla cultura e all’infanzia – spiega la Mussolini – se consente cose come questa, la rievocazione di uno dei momenti più bui della nostra storia. Ma l’odio non deve generare altro odio, quindi li daremo a qualche pescatore». Mussolini ha quindi incontrato il primo cittadino di Macerata, Carancini, e non sono mancati attimi di tensione: «Ho visto lo scempio che avete fatto con il fantoccio di mio nonno – ha esordito lei – deve chiedere scusa alla città e alla famiglia Mussolini perché è un atto osceno». Il sindaco non ha esitato a replicare: «Lei si deve vergognare e deve ascoltarmi. Ho condannato esplicitamente e pubblicamente quel gesto ignobile, indegno. Lei chieda scusa all’amministrazione, che ha insultato».Qui potete trovare il video dell’incontro fra i due. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
INTERVIENE LA DIGOS
Non è di certo passata inosservata la pentolaccia effettuata ieri a Macerata: per il 25 aprile è stato appeso un fantoccio a testa in giù raffigurante Mussolini. Un’idea di cattivo gusto, indipendentemente dallo schieramento politico, condannata pubblicamente da molti politici. E sulla vicenda, come scritto dall’edizione online de IlGiornale, sta indagando anche la Digos. La polizia vuole infatti capire chi siano i responsabili della tristissima scenetta di ieri, ed ha chiesto all’amministrazione comunale le foto della manifestazione, nonché le autorizzazioni concesse per svolgere l’evento in oggetto in piazza. Sulla questione è intervenuto anche Maurizio Mosca, consigliere di opposizione del Comune di Macerata, che avrebbe interpellato un avvocato per capire se vi siano gli estremi per una denuncia. Maurizio Gasparri di Forza Italia ha invece annunciato un’interrogazione parlamentare, mentre Alessandra Mussolini è pronta a recarsi di persona a Macerata, per parlare con l’amministrazione e spiegare il proprio punto di vista. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONDANNA GENERALE
La reazione del mondo politico è di condanna generale, specie per Pd e Forza Italia in queste prime ore dopo il caso sollevato sul 25 aprile nel centro sociale antifascista di Macerata: questa mattina Maurizio Gasparri, senatore azzurro, ha annunciato di voler presentare una interrogazione parlamentare al prossimo governo che si formerà, mentre Andrea Cangini (ex direttore del Resto del Carlino, ora senatore di Forza Italia) ha parlato di “istigazione alla violenza, Non è un gioco quello messo in scena a Macerata. È un modo per istigare alla violenza politica e impedire la ricomposizione di una frattura nazionale frettolosamente rimossa». Sulla sua stessa scia anche il sindaco di Macerata (Pd) come potete vedere qui sotto, mentre la Digos continua ad indagare per verificare le responsabilità dei vertici di quel centro sociale “protagonista” della sceneggiata di dubbio gusto. «Un messaggio diseducativo: come presidente della commissione affari istituzionali, chiederò che si indaghi sulla vicenda – precisa Maurizio Mosca di Città Viva – e come cittadino mi rivolgerò a un avvocato per vedere se ci siano gli estremi per una denuncia». (agg. di Niccolò Magnani)
UN GESTO DI DUBBIO GUSTO
Sta facendo discutere l’iniziativa organizzata ieri a Macerata per l’anniversario del 25 aprile, con un fantoccio di Benito Mussolini che è stato appeso a testa in giù, a mo’ di pentolaccia: bisognava bastonarlo per poi spaccarlo e vincere i dolci al suo interno. Intanto, a 24 ore da quegli episodi, discutibili anche da chi non si è mai schierato dalla parte del Duce, a Ravenna torna d’attualità il tema circa la revoca della cittadinanza onoraria allo stesso leader del partito fascista. Già in passato la nota città emiliana aveva proposto la “dissociazione” fra il proprio nome e quello di Mussolini, prima nel 2014, quindi nel 2017: proposte cadute nel dimenticatoio. Tre giorni fa è stato il sindaco Michele De Pascale, a chiedere che «Data la difficoltà a procedere alla cancellazione di una cosa che riguarda il passato – le parole del primo cittadino, riportate da ravennatoday.it – si potrebbe impedire che nell’albo dei cittadini onorari, che riguarda invece il presente, figuri chi vi è per meriti legati al fascismo. Basterebbe dunque una modifica allo Statuto del Comune. Di certo serve una risposta chiara e unitaria». La proposta non è stata accolta di buon umore dai consiglieri: chissà se si concluderà mai questa vicenda. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA DIFESA SU FACEBOOK
La pentolaccia come piazzale Loreto di Macerata, con un fantoccio di Benito Mussolini, sta facendo discutere sul web. Nel mirino è finita l’Antifa, che ha organizzato questo siparietto per bambini, chiamati a colpire il fantoccio del Duce per vincere dolci e caramelle. Tramite un lungo post su Facebook, l’organizzazione ha sottolineato di non aver intenzione di fare alcuna retromarcia: “Piazzale Loreto è una pagina oscura della storia italiana, è vero. Ma non nel senso in cui oggi la si ricorda, con rappresentazioni traballanti e incorniciate di timori e relativismi. Piazzale Loreto è un rimosso, è il rimosso storico di un paese che ha dimenticato che la liberazione non è stata calata dall’alto e che non ha risparmiato sangue, sofferenze e dolore. La liberazione è stata innanzitutto una lotta di liberazione, fatta di pistole, spari, brutalità e violenza. La sconfitta del nazifascismo ci da il diritto di celebrare la vittoria, di seppellire l’odio con una risata, anche se amara”. (Agg. Massimo Balsamo)
SINDACO, “TRADISCE SENSO DEL 25 APRILE”
Sull’indegna sceneggiata andata in porto nel centro sociale anti-fascista, interviene anche il sindaco di Macerata Romano Carancini (Pd) che condanna senza se e senza ma il gesto: «l’inverosimile pentolaccia non ha avuto alcuna responsabilità da parte dell’amministrazione comunale», spiega il primo cittadino già contestato dai centri sociali mesi fa in pieno “caso-Pamela Mastropietro” per non aver concesso la partnership del comune nella manifestazione anti-fascista pochi giorni dopo la tentata strage di Luca Traini. «Una messa in scena indegna. È una provocazione inaccettabile per la nostra comunità che tradisce il vero senso della Festa del 25 aprile, infanga il significato stesso dell’antifascismo e fa male alla città», spiega ancora Carancini che annuncia di aver consegnato l’intero plico della vicenda alla Digos, su richiesta della stessa «al fine di accertare le eventuali responsabilità, rispetto alle quali l’amministrazione si riserva ogni azione». Pare tra l’altro che dopo la “pignatta” con un fantoccio appeso all’in giù come Mussolini, sia comparso un altro vestito con la maglia era e una croce celtica sul petto, con probabile riferimento proprio al Traini, in carcere dopo aver cercato lo scorso 3 febbraio di uccidere sparando all’impazzata contro alcune persone di colore. (agg. di Niccolò Magnani)
ALESSANDRA MUSSOLINI, “DOMANI SARÒ A MACERATA”
È stato pensato come un gioco della “pignatta”, il problema è che al posto della tradizionale pentola di coccio si doveva colpire un fantoccio di cartapesta a testa in giù che raffigurava Benito Mussolini. È accaduto ieri in piazza Battisti a Macerata. «Spacca la testa al pupazzo raffigurante Mussolini appeso a testa in giù e vinci le caramelle», questo sarebbe stato l’invito ai partecipanti. L’iniziativa choc è stata voluta dalla Palestra popolare Macerata e dal Collettivo Antifa proprio nel giorno delle celebrazioni per la Liberazione del 25 aprile. Nel corso del pomeriggio poi il fantoccio di Mussolini è stato sostituito da un altro con una maglia nera e croce celtica sul petto. L’iniziativa non è andata giù alla nipote del Duce: «Domani sarò a Macerata», ha annunciato l’europarlamentare Alessandra Mussolini su Twitter. Stando a quanto riportato da Cronache Maceratesi, l’amministrazione comunale non ha invecep preso posizione. (agg. di Silvana Palazzo)
“SPACCA LA TESTA AL DUCE E VINCI I DOLCI”
La questione legata al fantoccio del Duce preso a bastonate in piazza Battisti a Macerata ha alzato anche numerose polemiche e non solo tra i neofascisti. Sono stati in molti infatti quelli che hanno considerato sbagliato il messaggio di andare a colpire con violenza una ricostruzione del corpo umano con l’obiettivo di rompergli la testa con un bastone. L’ideale di libertà che testimonia la festa del 25 aprile infatti non dovrebbe essere rappresentata con la violenza anche se contro l’oppressione fascista. È per questo che anche gli antifascisti si sono divisi con diversi che hanno considerato questa scena totalmente inappropriata e da evitare. Vedremo se arriveranno segnali in questo senso dalle istituzioni che potrebbero decidere anche di parlarne nelle prossime ore.
LA FESTA DELLA LIBERAZIONE E QUEL FANTOCCIO ANTIFASCISTA
A Macerata hanno deciso di festeggiare il giorno della Liberazione, 25 aprile, in maniera un po’ diversa dagli scorsi anni. Infatti è stato deciso di costruire un vero e proprio Duce di cartapesta, un Benito Mussolini appeso al contrario che potesse poi essere colpito con dei bastoni. Al suo interno c’erano delle caramelle e dei dolci che poi i bambini in piazza Battisti si sono suddivisi dopo aver colpito quel pupazzo con dei colpi di bastone come si fa per la classica pinata messicana. Al fianco di questo poi un ring dove si sono disputati degli incontri di boxe e kick boxing per tutto il giorno accompagnati da musica e da quella che è stata una vera e propria festa per omaggiare il giorno in cui l’Italia si liberava dal governo fascista e dall’occupazione nazista. Inoltre erano presenti le tavole ingrandite delle opere di Zerocalcare, noto per l’attacco ai neofascisti e per le opere dedicate alla Siria.