Poggibonsi, non ce l’ha fatta Tiziana: la 62enne è deceduta dopo essersi data fuoco, con le fiamme che le hanno causato ustioni sul 95 per cento del corpo. La donna, prima di compiere l’estremo gesto, ha lasciato una lettera indirizzata ai carabinieri, confidando di vergognarsi per essersi affidata da un presunto guaritore per salvare il marito 72enne gravemente malato. Come sottolinea il Corriere della Sera, gli investigatori hanno già presentato una denuncia per truffa aggravata contro il santone e i suoi complici, alcuni dei quali italiani: i carabinieri della compagnia di Poggibonsi hanno già identificato i membri di una setta di guaritori, ritenuti responsabili della truffa a Tiziana. Questi ultimi, come già accennato, avevano dato consigli sia per curare il marito malato, sia per togliere influenze malvage al resto della famiglia della donna. (Agg. Massimo Balsamo)
POGGIBONSI, TRUFFATA DA GUARITORE: SI SUICIDA DANDOSI FUOCO
Come riporta il Tirreno, sono in corso degli accertamenti sul fantomatico “guaritore” a cui la donna di Poggibonsi si sarebbe rivolta nei mesi scorsi per provare a far guarire il povero marito malato (era dunque lui il “misterioso” uomo malato che emergeva nelle primissime indagini, ndr). La donna aveva speso tutti i risparmi di una vita proprio per farsi aiutare dal sedicente “guru” che poi però, una volta resasi conto che si trattava di truffatore millantatore, non ha voluto restituire indietro il bottino della sua truffa. Si tratterebbe di un santone – spiega ancora il Tirreno – non italiano e che ora vive all’estero assieme a parte della sua setta. Su quella stessa setta però i carabinieri indagano per capire se qui in Italia qualcun altro sia stato abbindolato e circuito dal gruppo del santone onde evitare altri casi tragici come quello della 62enne tabaccaia conosciuta quasi da tutti a Poggibonsi. Dopo aver ricevuto infatti numerosi rifiuti a ridarle indietro le diverse centinaia di migliaia di euro, la donna avrebbe deciso di farla finita, forse per la vergogna di denunciare tutto e ammettere di essersi affidata alla persona sbagliata.
62ENNE SI DÀ FUOCO IN UN PARCHEGGIO
Non ce l’ha fatta la donna di 62 anni che questa mattina si è data fuoco a Poggibonsi (Siena): troppo gravi le ferite e le ustioni sul 95% del corpo per poter sopravvivere. È morta questo pomeriggio dopo il ricovero d’urgenza al reparto Grandi Ustionati di Pisa la povera signora che, sofferente da tempo di una grave forma di depressione, ha deciso di farla finita questa mattina in un modo purtroppo tremendo e dolorosissimo: è giunta in un parcheggio della Fortezza di Poggibonsi, si è cosparsa l’intero corpo con alcol etilico e poi con un accendino si è data improvvisamente fuoco, come riporta l’Adnkronos. I soccorsi sono stati immediati e il trasferimento al nosocomio pisano subitaneo: ma non è bastato visto che le ustioni sul corpo martoriato della 62enne le hanno di fatto fermato il cuore questo pomeriggio. Una fine orrenda che probabilmente, anzi quasi sicuramente, dipende dal recente passato della donna: pare infatti che, in una lettera inviata al comandante della stazione dei Carabinieri di Poggibonsi, la donna avesse spiegato il motivo di questo gesto per cui ora indaga a fondo l’Arma del Senese.
IN UNA LETTERA AVREBBE SPIEGATO LE RAGIONI DEL FOLLE GESTO
In quella lettera ritrovata nel suo appartamento, la 62enne racconta della sua incredibile storia che fornisce un contorno ancora più drammatico al gesto suicida avvenuto questa mattina. La donna era molto nota nel paesino toscano, in quanto era proprietaria della tabaccheria in centro ma negli ultimi anni si era incupita per la fine dolorosa di una storia d’amore; nel mentre dell’inizio della depressione, la donna si sarebbe anche rivolta ad un sedicente guaritore straniero che le avrebbe promesso una cura miracolosa per una persona da lei amata e gravemente malata. Come purtroppo era alquanto prevedibile, il guaritore la truffò portandole via denaro (diverse centinaia di migliaia di euro) e soprattutto “fiducia” nei rapporti con le persone: forse questo, misto ad una solitudine terribile, ha portato la commerciante a decidere per l’estremo e clamoroso gesto.