San Marcellino, la storia

Il 26 aprile è celebrato San Marcellino. Secondo la tradizione cristiana, Marcellino divenne vescovo il 30 giugno del 296 e il suo pontificato durò circa 8 anni. All’inizio poté svolgere la propria attività apostolica in maniera tranquilla, grazie anche alla pax che il suo predecessore Caio stipulò con l’imperatore e che consentiva ai cristiani di poter vivere la propria fede senza alcun pericolo. Ma la situazione politica cambiò, segnando per sempre la vita dei cristiani: Diocleziano instaura infatti la tetrarchia. Il potere viene sostanzialmente condiviso da quattro personalità: Diocleziano si occuperà dell’Egitto e delle altre province orientali, Massimiano dell’Impero d’Occidente, Costanzo Cloro della Britannia e della Gallia e infine Galerio governerà su Roma. Fu proprio Galerio, durante un incontro a Nicomedia, a convincere Diocleziano sulla necessità di arginare la diffusione del cristianesimo, ritenendolo ostile all’impero: egli attribuì la colpa dei due incendi al palazzo reale proprio al nuovo credo, celando la propria probabile responsabilità. Diocleziano dunque, inizialmente restio, cominciò a proclamare editti di persecuzione contro i cristiani: la chiesa di Nicomedia fu data alle fiamme il 23 febbraio del 303 e, davanti alla reazione dei credenti in Dio, la risposta romana fu violenta. Furono confiscati beni alla comunità cristiana, vietate le celebrazioni religiose, distrutti i libri sacri e l’intera legione Tebea, formata interamente da cristiani, fu sciolta.



La sepoltura nelle catacombe di Priscilla

Marcellino fu costretto a rinnegare la propria fede per abbracciare il paganesimo. Il vescovo, minacciato delle più dolorose torture, si decise a bruciare grani di incenso su un altare dedicato agli dei di Roma. I fedeli, pur rimproverandolo, lo perdonarono. I romani, venuti a sapere del pentimento di Marcellino, gli chiesero nuovamente di abiurare la propria fede in favore del paganesimo ma questa volta il vescovo si rifiutò: fu allora condannato a morte e, prima di essere decapitato, pronunciò una forte scomunica contro chiunque lo avesse seppellito in modo cristiano, non ritenendosi degno. Dopo 35 giorni, il successore di Marcellino ebbe la visione di San Pietro che auspicava la sepoltura di Marcellino: così egli fu finalmente deposto nelle catacombe cristiane di Priscilla, dove è ancora oggi. Roma omaggia uno dei suoi vescovi aprendo ogni 26 aprile le catacombe di Priscilla: all’interno, circa 13 km di gallerie, sono sepolti, oltre a San Marcellino, più di 40.000 cristiani. In alcuni cubicola sono visibili bellissimi affreschi con scene del Nuovo e del Vecchio Testamento, con immagine della Vergine col Bambino: particolarmente bello il Cubicolo della Velata e la Cappella Greca con l’adorazione dei magi.

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