L’arresto del giovane gambiano, Alagie Touray, perché aveva giurato fedeltà all’Isis ha nuovamente riacceso l’attenzione sull’allarme terrorismo nel nostro Paese. Questo perché il 21enne si trovava temporaneamente in un centro di accoglienza in provincia di Napoli. In realtà, come spiega Il Sole 24 ore, il suo arresto ha rappresentato motivo di orgoglio per il campo della polizia, Franco Gabrielli, ritenendolo un successo dell’intero sistema di sicurezza antiterroristico italiano, sebbene comunque, a sua detta, il rischio di uno specifico attentato non era comunque imminente. Lo stesso Gabrielli ha però aggiunto: “La cosa certa è che questo cittadino gambiano aveva registrato il giuramento di fedeltà al califfato e al suo califfo e che, normalmente, negli attentati che ci sono stati il giuramento è l’attività prodromica alla commissione di delitti. Detto questo se questo poi voleva far seguito al giuramento, dove e con quali modalità ovviamente sono rimesse alle dichiarazioni del cittadino gambiano che ora cerca di difendersi”. Dopo aver spiegato che gli era stato ordinato di lanciarsi sulla folla con l’auto, lo stesso giovane aveva poi ritrattato parlando di uno scherzo. Gabrielli ha ancora sottolineato come per la prima volta si è arrivati a individuare un video di un giuramento prima del possibile attentato, al contrario di quanto avvenne in Francia e in Germania. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CENTRO MIGRANTI: SI COMPORTAVA NORMALMENTE
Alagie Touray, il 21enne gambiano arrestato perché sospettato di essere un terrorista, risiedeva temporaneamente in un centro d’accoglienza straordinario, l’hotel Circe di viale Sibilla a Pozzuoli. Pasquale Cirella, proprietario della Family Srl, società che gestisce il Cas, ha dichiarato all’agenzia Dire che il centro è «tranquillo ma molto controllato». Inoltre, ha assicurato che segnalano tutti i casi che sembrano sospetti. Touray era nella lista dei segnalati alla Prefettura. «Abbiamo una squadra di psicologi, medici e mediatori che parlano con i migranti e, grazie a loro, capiamo cosa c’è che non va. Magari se i migranti musulmani parlano molto, troppo spesso, del loro dio, segnaliamo la situazione. Oppure se alcuni si comportano male», ha aggiunto Cirella. Eppure Touray si comportava normalmente: «Ogni mattina, se non firmava i documenti, usciva fuori dai programmi previsti per i migranti». Il video in cui il 21enne ha giurato fedeltà al califfo Abu Bakr Al Baghdadi, capo dell’Isis, è stato registrato proprio nella mensa dell’albergo. (agg. di Silvana Palazzo)
DA UN ANNO IN ITALIA
Era giunto in Italia poco più di un anno fa Alagie Touray, 21enne originario del Gambia, arrestato in queste ore con l’accusa di terrorismo. Come riportato dall’edizione online de Il Fatto Quotidiano, il ragazzo africano era sbarcato nella nostra penisola (precisamente a Messina), dopo essere partito dalla Libia, il 22 marzo del 2017, su un barcone carico di centinaia di migranti. Da un anno era ospitato presso la struttura alberghiera di Licola, nel comune di Pozzuoli, in provincia di Napoli, dove è stato allestito un centro accoglienza. Alagie è stato fermato con l’accusa «di partecipazione all’associazione terroristica denominata Islamic State o Daesh», in poche parole, vi sono i fortissimi sospetti che lo stesso sia un affiliato all’Isis o comunque uno dei famosi “cani sciolti” che si auto-indottrinano per poi compiere atti di terrorismo in nome dello stato islamico. Touray pare stesse per programmare un attentato a Napoli, con l’ormai tristemente noto metodo dell’auto sulla folla, così come accaduto soltanto pochi giorni fa a Toronto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“LANCIA L’AUTO SULLA FOLLA”
Si chiama Alagie Touray il gambiano migrante che è stato arrestato a Napoli con l’accusa di progetto in attentato terroristico e le sue prime parole negli interrogatori emersi dalla Procura sono a dir poco clamorose. «Ho ricevuto via Telegram l’ordine di lanciare un’auto contro la folla», ma pare che lui abbia risposto di non voler accettare una situazione del genere e che per il momento si trattava comunque “solo” di un progetto ancora in “bozza”. Il 21enne è stato ritrovato in un video nel quale giurava estrema fedeltà ad Al Baghdadi, califfo dell’Isis: «Giuro di prestare fedeltà al Califfo dei musulmani Abu Bakr Al Quaraishi Al Baghdadi, nei momenti difficili e facili, nel mese di Rajab giorno 2 e Allah è testimone di quello che dico». Il video pare fosse stato realizzato – con la conferma del 21enne migrante arrestato – lo scorso 10 aprile all’interno della sala mensa del centro di accoglienza nell’albergo di Licola dove il ragazzo viveva da oltre un anno. Il procuratore Melillo ha poi invitato tutti a “non enfatizzare la portata dell’episodio”, elogiando nello stesso tempo il lavoro delle forze dell’ordine che hanno messo in sicurezza il gambiano accusato di terrorismo internazionale.
SOSPETTI DOPO L’ASILO POLITICO
Un immigrato originario del Gambia è stato arrestato nelle scorse ore a Napoli, con l’accusa di terrorismo. Il personaggio in questione, secondo la procura, era pronto a dare vita ad un attentato proprio nella città partenopea. Si tratta dell’ennesimo colpo delle forze dell’ordine italiane, nella lotta al fondamentalismo islamico. Da inizio anno ad oggi, sono infatti svariati i casi di arresti, e fermi, di uomini affiliati all’Isis, e pronti ad attaccare, come appunto il gambese di cui sopra. Da Milano a Napoli, passando per Roma, Reggio Emilia, Viterbo, ma anche Torino, Matera e Latina, da nord a sud gli inquirenti hanno sventato sul nascere qualsiasi progetto di attacco nei confronti del nostro paese, o di altre nazioni dell’occidente. Un lavoro certosino quello di polizia, carabinieri e investigatori, ma attenzione a non credersi inattaccabili. La possibilità di un attentato è infatti molto alta nel Bel Paese, considerata la culla del cristianesimo vista la presenza dello Stato del Vaticano al suo interno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ARRESTATO TERRORISTA GAMBESE
Nuovo importante colpo delle forze dell’ordine italiane, nella lotta al terrorismo di stampo islamico. Stando alle indiscrezioni riportate in queste ultime ore da svariati organi di informazione, a cominciare dall’edizione online del quotidiano Il Messaggero,un uomo originario del Gambia, è stato arrestato con l’accusa di terrorismo. L’immigrato è stato fermato dalla Procura di Napoli nell’ambito di un’indagine antiterroristica condotta congiuntamente dalla polizia dello stato e dall’arma dei carabinieri. Stando alle poche indiscrezioni circolanti in questa ultima ore, pare che gli inquirenti abbiano scoperto il progetto di un attentato, e insospettiti, hanno così deciso di fermare l’uomo.
LA RICHIESTA SOSPETTA DI ASILO POLITICO
Tra l’altro il gambese aveva chiesto asilo politico all’Italia, ma la pratica per la concessione dello stesso era ancora in fase di valutazione. Proprio la richiesta di asilo aveva fatto “alzare il sopracciglio” alle forze dell’ordine, che hanno così deciso di investigare, facendo venire alla luce un progetto terroristico. L’uomo, di cui ancora non si conoscono le generalità, avrebbe voluto attaccare proprio la città partenopea, ma fortunatamente grazie ad un’operazione congiunta fra Digos e Ros, tale idea malsana è stata sventata sul nascere. Ulteriori dettagli su questa vicenda saranno forniti fra circa un’ora, precisamente alle 11:30, quando è in programma una conferenza stampa del procuratore Melillo.