Addio a Giuseppe Nardini, re della grappa: si è spento a 90 anni a causa delle conseguenze di un ictus uno dei punti di riferimento della nota bevanda in Italia e nel mondo. Luca Zaia, governatore del Veneto, ha voluto ricordarlo così su Facebook: “Per il Dottor Giuseppe, la definizione di Re della Grappa è riduttiva. In lui si sono fuse in un mix unico storia, tradizione, identità, modernità, signorilità: un nome, Nardini, che è stato e sarà ancora uno dei simboli del Veneto migliore nel mondo. Lo salutiamo con orgoglio e nostalgia. Non va ricordato però solo il grande imprenditore sinonimo di un prodotto di qualità eccelsa, ma anche l’uomo colto e profondamente affezionato alla sua terra, alla quale ha dato tanto. Uomo importante e stimato, al punto di avere tra i suoi amici molti grandi d’Italia e del Mondo, Giuseppe Nardini ha saputo però mantenere quell’umanità e quella semplicità che ne hanno caratterizzato il tratto signorile e al contempo popolare nel senso più virtuoso del termine. Su di lui gli aneddoti e le belle storie non si contano. A me piace ricordare l’originalità e il rispetto della tradizione aziendale che lo portarono a mantenere quella parola ‘aquavite’ senza la ‘c’, che campeggia, e mi auguro campeggerà per sempre, nella storica bottega all’ingresso del Ponte degli Alpini, dove è stato scritto un piccolo grande capitolo della storia del Veneto!”. (Agg. Massimo Balsamo)
LA FIGLIA CRISTINA AI VERTICI DELL’AZIENDA
Si è spento Giuseppe Nardini. L’imprenditore veneto era famoso in Italia e in tutto il mondo per la grappa che portava il suo nome. Ci ha lasciati all’età di 90 anni (doveva compierne 91 il prossimo 4 luglio), dopo una vita ricca di enormi successi dal punto di vista manageriale. Non vi sono notizie ufficiali circa le cause della scomparsa di Nardini, ma la figlia Cristina, come riportato dall’edizione online de La Stampa, ha spiegato: «Si è spento nel suo letto circondato dal nostro affetto dopo quindici giorni di agonia per un malore, forse un ictus, da cui non si è più ripreso». E a proposito della figlia, con la morte del padre, la stessa sale ai vertici dell’azienda di famiglia, a fianco di quattro cugini. Sarà la prima volta che una donna avrà un ruolo importante nella nota impresa di produzione di grappa. Un fatto storico, quasi raro, visto che fino a poco tempo fa i segreti per produrre la famosa Nardini erano tramandati solamente di padre e figlio, e nessuna moglie, cugina o figlia, poteva accedervi. Proprio Giuseppe decise per il cambio di rotta, modificando questa storica legge. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
E’ MORTO GIUSEPPE NARDINI
Dici Nardini e sai già cosa vuoi: la miglior grappa al mondo, che poi significa italiana, in quanto, nonostante recenti tentativi di imitazione stranieri, la grappa si fa solo qui da noi. Giuseppe Nardini, 91 anni, era uno dei discendenti di quella dinastia che cominciò a produrre il super alcolico già nel lontano 1779, ovviamente nella città che ne prese il nome, la capitale della bevanda, Bassano del Grappa in provincia di Vicenza. Al momento si pensa che Giuseppe Nardini sia stato colpito da un ictus un paio di settimane fa da cui non si sarebbe più ripreso, ma motivazioni ufficiali per la sua morte non sono state rese note. Accanto a lui le figlia Cristina e Francesca, e la moglie Marisa. Adesso Cristina sarà la prima donna ad avere un ruolo attivo nell’azienda che era già guidata da quattro cugini. L’azienda porta ancora il nome dell’antenato che la fondò a fine Settecento a Bassano lungo le rive del Brenta (diventata poi Bassano del Grappa), Bortolo Nardini Spa).
LA GRAPPA “SVUOTATA” DA NAPOLEONE
Un liquore forte, dall’alta gradazione alcolica, ottenuto con le vinacce, robusto che venne subito adottato dai montanari veneti e poi di tutta Italia, per la forza che sapeva mettere nel sangue di quelle persone che dovevano combattere con il freddo, diventando durante la Prima guerra mondiale la bevanda ufficiale degli alpini. Bepi Nardini, come era chiamato, era entrato in azienda negli anni 50 e aveva ricoperto anche incarichi esterni all’azienda di famiglia, come presidente della Banca Popolare di Vicenza, degli Industriali bassanesi, vicepresidente di Confindustria Vicenza. Era poi diventato presidente dell’Associazione locali storici d’Italia. Inizialmente prodotta con distillazione a fuoco diretto, a metà dell’800 venne introdotta la distillazione a vapore che si usa ancora oggi. Per dire quanto questa bevanda nei secoli fosse diventata simbolo di italianità, Napoleone Bonaparte durante l’invasione dell’Italia fece svuotare le grandi giare di rame che contenevano la grappa. Soprattutto grazie a Giuseppe Nardini l’azienda ha diversificato le sue produzioni, invetando diverse qualità aromatiche e anche alla liquirizia. La grappa Nardini è esportata in tutto il mondo.