Sulla costa settentrionale del Perù sono state scoperte le prove del più grande sacrificio di massa di bambini mai compiuto nelle Americhe, e forse in tutta la storia del mondo. Oltre 140 bambini e 200 lama sarebbero stati uccisi circa 550 anni fa nell’ambito di un sacrificio rituale. Le ricerche sono state svolte da un gruppo internazionale e interdisciplinare guidato da Gabriel Prieto della Universidad Nacional de Trujillo e da John Verano della Tulane University. «Non me lo sarei mai aspettato. E penso che anche per gli altri colleghi sia la stessa cosa», il commento a National Geographic dell’antropologo fisico Verano che ha lavorato per oltre tre decenni in questa regione. Il sito del sacrificio è conosciuto come Huanchaquito-Las Llamas. Qui nel 2011 furono trovati resti di 42 bambini e 76 lama. Alla fine delle ricerche, terminate nel 2016, il numero è salito a 140 bambini e 200 lama. «È stata un’uccisione rituale ed è stata sistematica», afferma Verano. «Spiegare il sacrificio dei bambini è decisamente più difficile», dice invece Joseph Watts, ricercatore postdottorato presso l’università di Oxford e il Max Planck Institute per la Scienza della storia umana. Questo perché la maggior parte delle società che praticavano sacrifici umani li praticavano tuttavia sugli adulti. (agg. di Silvana Palazzo)
IL PIÙ GRANDE SACRIFICIO DI MASSA DELLA STORIA
La maggior parte di loro aveva tra gli 8 e i 12 anni, molti tra i 5 e i 14: sono i 140 bambini in cui resti, risalenti a oltre 500 anni fa, sono stati rinvenuti in questi ultimi anni in Perù nella medesima locazione, a poca distanza dal amre e circa 800 chilometri dalla capitale. E’ il più grande sacrificio umano di bambini della storia, ma si può dire anche strage in quanto è quello che di fatto accadde: tutti risultano con le costole spezzate per estrarne il cuore, sicuramente ancora vivi, in un sacrificio rituale che non ha paragoni nella storia. Insieme a loro anche i resti di molti lama che subirono la stessa sorte. Furono i Chimù, gli abitanti di un grande impero che si estendeva sulle coste di Perù ed Ecuador fino al 1475 dopo Cristo, quando gli Inca li sottomisero, a operare tale sacrificio. Intorno ai poveri resti i segni di molte impronte nel fango, secondo gli archeologi significa che le vittime opposero resistenza. Il precedente appartiene a un’altra civiltà pre cristiana dell’America questa volta centrale, quella degli Aztechi nell’attuale Messico: furono rinvenuti i resti di 42 bambini presso il Templo Mayor della capitale azteca di Tenochtitlán, l’attuale Città del Messico (Agg. Paolo Vites)
LA CIVILTA’ CHIMU’
Sicuramente l’arrivo dei colonizzatori spagnoli in America latina non fu indolore, gli antichi imperi dei nativi furono sottomessi con la forza, ci furono battaglie in cui la superiorità delle armi spagnole fecero in molti casi stragi, ma nulla di paragonabile a quanto successo in America del nord, da parte dei conquistatori provenienti da paesi protestanti e calvinisti quali la Gran Bretagna o l’Olanda, dove nei confronti dei nativi venne portato avanti un genocidio del numero di milioni di morti per la conquista dei territori delle popolazioni locali. La famosa leggenda nera, sviluppata proprio dai paesi protestanti nei confronti della cattolica Spagna per metterla in cattiva luce nella guerra di dominio del nuovo mondo, fu appunto solo una leggenda, perché non ci fu paragone a livello di stragi. Un’altra leggenda diffusa dagli anti cattolici in tempi più moderni è quella del “buon selvaggio”, cioè la distruzione di civiltà e popoli che vivevano pacificamente in armonia e pace fra loro. Nel realistico film Apocalypto del regista Mel Gibson, si vedere invece lo stato di terrore e orrore in cui vivevano le civiltà del centro e sud America, un livello di barbarie comune a quasi tutte le civiltà pre cristiane, dove orribili sacrifici umani erano all’ordine del giorno. Le scoperte archeologiche, su cui si basa il film, hanno confermato questa realtà: ai piedi di molte antiche piramidi scavando nel terreno sono infatti stati trovati i resti di migliaia di cadaveri dalla testa mozzata durante i sacrifici agli dei. Era un mondo di puro terrore, di schiavitù, di violenza, a cui l’arrivo dei cattolici pose fine. Una nuova recente scoperta conferma tutto questo.
LA TRAGICA SCOPERTA
A Las Lamas a 800 chilometri circa a nord di Lima nel Perù, su una collina a poche centinaia di metri dall’oceano, degli scavi hanno portato alla luce i resti di almeno 140 bambini fra i 5 e i 14 anni e di oltre 200 lama. Sarebbe il più grande sacrificio umano di bambini della storia di cui si abbia testimonianza. Sia i lama che i bambini hanno le costole rotte, in quanto il rituale prevedeva l’asportazione del cuore ancora vivi. Si tratta di appartenenti alla civiltà Chimù, pre Inca, che proprio dagli Inca verso il 1475 dopo Cristo venne sconfitta e che occupava la parte costiera di Perù e Ecuador. Gli scavi sono iniziati nel 2011 grazia ai fondi della Nation Geographic Society, e adesso si è potuto datare l’età delle ossa ritrovare, sacrifici umani e animali compiuti tra il 1400 e il 1450 dopo Cristo e le costole rotte e i tagli allo sterno trovati negli scheletri di lama e bambini mostrano che l’uccisione e la probabile asportazione del cuore fu fatta da qualcuno molto esperto. I bambini sono stati tutti sepolti con lo sguardo rivolto al mare: secondo gli archeologi si tratta di una uccisione sistematica rituale, probabilmente in seguito a qualche grave alluvione, perché i sacrifici di bambini erano rari e si facevano per richieste particolari agli dei. I vari strati di fango sui resti ossei dimostrano l’esistenza di alluvioni, le esondazioni dei canali di irrigamento avrebbero quindi portato alla distruzione dei campi agricoli e alla fame il popolo Chimù.