Luciano Moggi è coinvolto nel processo a carico di don Michele Barone, prete ed esorcista agli arresti con le accuse di maltrattamenti e lesioni gravissime. L’ex direttore generale della Juventus è stato sentito come persona informata sui fatti dai pm di Santa Maria Capua Vetere il 16 marzo scorso. Don Michele Barone aveva ammesso in un’intervista del 2012 la loro conoscenza e frequentazione. Gli inquirenti hanno tirato in ballo Moggi perché in una telefonata dello scorso luglio, ad esempio, il prete lo ha chiamato chiedendogli con insistenza la restituzione di una somma di denaro. I pm dunque vogliono vederci chiaro: a loro Moggi ha spiegato di aver conosciuto il prete di Casapesenna in occasione di alcuni pellegrinaggi e ha confermato che doveva al sacerdote una somma di denaro. La conoscenza avviene nel 2005 a Roma, al santuario del Divino Amore: «Lui mi ha riconosciuto e si è presentato. Da quel momento abbiamo avuto occasione di incontrarci: avendo appreso che lui organizzava dei pellegrinaggi a Lourdes, insieme a mia moglie e ad altre persone, essendo credente, ho partecipato per alcuni anni a questi viaggi». Ma perché don Michele voleva dei soldi da lui? Il teste parla di un piccolo debito relativo a uno degli ultimi pellegrinaggi, nel 2010: tornati in Italia Moggi diede solo 400 dei 2000 euro che doveva. Da qui le pressioni del sacerdote.
DON BARONE, LUCIANO MOGGI IN PROCURA
«Don Michele non ha mai benedetto la squadra della Juventus prima delle partite, tuttavia nelle occasioni in cui si è recato allo stadio ha avvicinato alcuni giocatori, perché sostanzialmente aveva un atteggiamento esibizionista». Questa è una delle rivelazioni che Luciano Moggi ha fatto ai pm di Santa Maria Capua Vetere. «Ricordo che l’allenatore della squadra dell’epoca, Fabio Capello, ogni qualvolta lo incontrava toccava ferro», ha raccontato l’ex dirigente della Juventus agli inquirenti. Se il tecnico lo temeva perché pensava portasse sfortuna, anche Moggi a un certo punto decise di tenerlo a distanza. «Quando ho conosciuto Barone, mi sono fidato ritenendolo una persona seria anche in virtù del fatto che durante i pellegrinaggi ho notato che aveva un rapporto molto confidenziale con monsignor Andreatta (a lungo potente capo dell’Opera romana pellegrinaggi ndr). Tuttavia dopo un po’ è diventato particolarmente invadente, chiedendo biglietti per le partite, e nell’occasione della sua partecipazione anche autografi di giocatori. Progressivamente l’ho allontanato». Moggi non era l’unico vip avvicinato da don Michele Barone: tra gli adepti, secondo i pm, c’erano anche personaggi dello spettacolo come Sara Tommasi e Claudia Koll. Secondo le accuse della Procura, don Michele Barone avrebbe sottoposto a terribili sevizie una ragazzina di appena 15 anni che i genitori ritenevano posseduta dal demonio tanto da rivolgersi al sacerdote. Il caso è emerso grazie ad un servizio de Le Iene.