La famiglia di Dorotea di Sia, deceduta a 26 anni nel 2014, non ha mai abbandonato l’idea di avere la ragazza vicina giorno dopo giorno. Questa però è stata vittima di un atto veramente indecoroso. La donna infatti è stata costretta a recarsi sulla tomba della figlia a Policastro, in provincia di Salerno, per tre giorni di fila nelle festività di Pasqua per rimettere quegli ovetti che voleva donare simbolicamente alla figlia ma che venivano puntualmente rubati. Una vera vergogna come ha gridato la donna che voleva onorare la memoria della ragazza, cercando di starle vicina con questo piccolo gesto in un momento di felicità come dovrebbe essere la Pasqua. Sicuramente indecoroso l’atto di cui la famiglia è stata vittima anche perché non chiede altro che un po’ di pace per la figlia che purtroppo non c’è più e rispetto per la sua memoria da parte di chi non la conosceva nemmeno.



LA STORIA DI DOROTEA DI SIA

Dorotea di Sia morì all’età di 26 anni nel maggio del 2014. La ragazza fu vittima di un terribile incidente stradale nella provincia di Barletta-Andria-Trani a bordo dell’autovettura guidata dal fidanzato Pantaleo Mauro D’Addato che è stato condannato a tre anni di carcere a causa dell’assunzione di alcool e stupefacenti prima di salire a bordo della macchina. I due viaggiavano su un Audi A6 insieme al fratello di questi e un suo amico. La famiglia della ragazza ha dovuto subire oltre al trauma anche una richiesta alquanto particolare del Comune di Bisceglie che inviò richiesta con tanto di sollecito al pagamento del rimborso spese per la rimozione del cadavere della ragazza. Una tragedia che la famiglia di Dorotea ah vissuto sempre con il massimo riserbo e la voglia di vivere il tutto chiusi nel lutto di una situazione terribile. Quanto accaduto durante le festività di Pasqua ha però superato ogni limite e la voglia di denunciare i fatti è diventata assolutamente un’esigenza per evitare di lasciare impuniti i colpevoli di un atto veramente indecoroso.

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